Pescatori catturano l’animale sbagliato ma ormai è troppo tardi

I pescatori catturano l’animale sbagliato, ma – a quel punto – è troppo tardi: ecco cosa è successo poco dopo. 

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pescatori(lazio5stelle)

Può capitare, anche ai pescatori più navigati, di catturare l’animale sbagliato e di ritrovarsi di fronte a una creatura marina che non volevano di certo bloccare nelle proprie reti, proprio come accaduto a degli uomini al largo della costa australiana. Scopriamo, dunque, insieme cosa è successo negli attimi seguenti.

Cosa sono le reti antisqualo

Le reti antisqualo sono dispositivi, installati in mare, al fine di proteggere i bagnanti da eventuali attacchi degli squali. Di solito, sono realizzate in acciaio o nylon, materiali resistenti alla corrosione dell’acqua.

Inoltre, hanno una lunghezza di varie decine di metri e sono anche molto alte, in modo da poter coprire una grossa superficie d’acqua anche se non giungono fino al fondo o in superficie, in modo da permettere alle altre specie che popolano il mare di poter transitare. Inoltre, sono fissate ai fondali tramite galleggianti.

Megattera
Megattera (lazio5stelle.it)

In queste reti, però, possono impigliarsi anche animali diversi dagli squali, tra questi le balene, proprio come accaduto in Australia, al largo della Gold Coast. Un evento che dovrebbe essere evitato, al fine di proteggere la vita di queste creature.

Pescatori catturano l’animale sbagliato: cosa accade poco dopo

Nelle reti posizionate nei pressi della costa, al largo di Gold Coast, in Australia, al fine di impedire l’avvicinamento degli squali, può accadere che altri animali del mare vi restino impigliati.

Una balena, però, è rimasta intrappolata nelle reti anti-squalo al largo della Gold Coast per due giorni e due notti: alla fine, è stata liberata, ma ha dovuto lottare un bel po’ per poter sopravvivere.

La giovane megattera è rimasta impigliata nella rete, evento che, nei fatti, ha innescato una grossa operazione di salvataggio che ha coinvolto 18 persone su sei imbarcazioni, a 55 chilometri dalla costa.

Circa 150 chilogrammi di rete, boe di galleggiamento, catene e ancore erano avvolti attorno alla coda della balena.
La squadra di soccorso, guidata da Wayne Phillips del Sea World, ha utilizzato degli uncini affilatissimi, costruiti appositamente, per liberare la balena, corda per corda, ma non è stato possibile rimuoverla completamente.

Sono stati dei giorni emozionanti […] Siamo felici di averla liberata e di averle dato la possibilità di immergersi nuovamente, come faceva prima“.

Jonathan Clark della Sea Shepherd ha affermato che purtroppo la lotta della balena non è ancora finita. “È una situazione molto problematica per la balena”, ha affermato, aggiungendo: “Si tratta di una grande quantità di equipaggiamento che – alla fine – taglierà la carne”.

Phillips ha affermato di nutrire una grande speranza, ossia che la storia della balena possa convincere i politici a riconsiderare l’uso delle reti antisqualo: “Spero che stiano facendo qualche progresso nel sostituire le reti con altre tecnologie

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