Entrano in vigore delle norme che tutti noi desideravamo da anni. E questa cosa ci potrà fare dormire finalmente dei sonni tranquilli.
Bollette, una notizia importante si affaccia all’orizzonte per i consumatori italiani: dal 1° gennaio 2025, non sarà più possibile stipulare contratti telefonici per la fornitura di energia e gas. Questa novità, introdotta dall’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente (ARERA), mira a proteggere i consumatori da pratiche commerciali scorrette e a garantire maggiore trasparenza nel settore.
Fino ad oggi non sono pochi gli utenti che hanno vissuto l’esperienza frustrante di rispondere a telefonate promozionali. E poi anche di ritrovarsi, senza neppure rendersene conto, con contratti di fornitura attivi. Spesso queste pratiche si sono rivelate ingannevoli, portando a sorprese sgradevoli quali l’arrivo di bollette iper pompate ed inaspettate.
Con la nuova delibera 395/2024/R/com, ARERA stabilisce regole più severe per i venditori di energia, rendendo chiaro che la responsabilità della comunicazione e della trasparenza ricade interamente sulle compagnie energetiche, anche quando delegano a call center le loro attività promozionali.
Questo cambiamento rappresenta un passo significativo verso la protezione dei diritti dei consumatori, rendendo più facile individuare il responsabile in caso di truffe. E francamente era una forma di tutela che avrebbe dovuto essere implementata già da anni.
Cosa cambia con il nuovo regolamento? Entra in vigore il divieto di contratti telefonici. Il cuore della nuova normativa è rappresentato dal fatto che non sarà più possibile stipulare contratti tramite telefonate. A partire dal 1° gennaio 2025, tutte le offerte dovranno essere presentate su un supporto durevole, come email o documentazione cartacea.
Così da garantire che il consumatore abbia accesso a tutte le informazioni necessarie. In caso di accordi presi telefonicamente, il venditore dovrà inviare una conferma scritta.
Le compagnie di energia saranno ora ritenute responsabili per la correttezza delle informazioni fornite. Anche se queste vengono diffuse da soggetti terzi come call center. Questo significa che, qualora si verifichino pratiche scorrette, sarà più facile identificare e punire i venditori negligenti.
Le variazioni delle condizioni contrattuali dovranno essere comunicate per iscritto e con un preavviso che può variare a seconda del tipo di modifica. Ad esempio, in caso di aumenti, il preavviso sarà di almeno tre mesi, mentre in caso di riduzioni, basterà un mese. In caso di mancato rispetto di questi termini, i consumatori avranno diritto a un indennizzo automatico di 30 euro.
Per i contratti stipulati a domicilio, dove la proposta arriva in modo inaspettato, il diritto di recesso sarà esteso da 14 a 30 giorni. Questo riconosce che il consumatore potrebbe non essere pienamente consapevole delle implicazioni di un contratto firmato in un contesto non pianificato.
Queste nuove regole rappresentano una barriera di protezione davvero importante e necessaria nella lotta contro le truffe e le pratiche commerciali ingannevoli. Il mercato dell’energia è sempre più competitivo, dopo l’apertura a nuovi soggetti fornitori.
Questo però rende indispensabile queste misure che presto diventeranno effettive. Tutto ciò favorirà la possibilità per i consumatori di fare delle scelte davvero informate e consapevoli, senza rischiare di cadere vittima di truffe e di offerte fuorvianti.
Il costo della vita continua a salire, e parallelamente a ciò la protezione dei consumatori diventa ancora più cruciale. La trasparenza nelle comunicazioni e la responsabilità dei venditori sono aspetti chiave per garantire un mercato equo e sostenibile.
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