Inizia a usare più spesso il bancomat o la carta di credito per parlare, potresti ricevere un rimborso di 200 euro.
L’obbligo del POS per i commercianti e i professionisti esiste ormai già da più di due anni. Così dalla dominanza del contante si è passati a un numero sempre maggiore di clienti che chiede di usare il bancomat o la carta di credito per pagare. Dopotutto si tratta di un sistema comodo e che non richiede di doversi preoccupare di avere sempre con sé le banconote pronte all’uso.
Oltre alla comodità c’è da precisare che un pagamento tracciabile dà maggiori garanzie e risulta trasparente. Dare un anticipo in contanti non è dimostrabile, così come il saldo di una fattura o un acconto fornito sulla fiducia. Dall’altro lato tuttavia rimane il tasto dolente delle commissioni sui pagamenti effettuati tramite la carta, che serve a remunerare il circuito e le banche coinvolte.
Per incoraggiare ulteriormente verso i pagamenti elettronici oltre alle agevolazioni già previste per i commercianti è allo studio una nuova proposta. Si tratta di una richiesta posta al Governo dai parlamentari del PD all’interno dell’emendamento 9.01 alla Legge di Bilancio 2025. Il target dell’incentivo tuttavia non sono i professionisti bensì la clientela.
Un rimborso allo studio per i pagamenti digitali
La richiesta del PD non è una novità dato che propone di riportare in vigore un servizio introdotto dal Governo dal 1° gennaio 2021 fino al 30 giugno dello stesso anno. Si trattava del programma Cashback per le spese sostenute tramite i pagamenti elettronici, e non era una misura a sé stante. Anzi, era interna al più ampio Piano Italia Cashless per rendere le transazioni sicure e trasparenti.
La variazione più consistente di questo servizio di rimborso già testato è la somma prevista. Nel 2021 questa era pari 150 euro ma che il PD vorrebbe portare a 200 euro all’anno. Per ora l’emendamento non è ancora stato approvato ma i dettagli sono già stati resi noti. Prima di tutto precisiamo che la proposta sul Cashback si rivolge a tutti i cittadini maggiorenni residenti in Italia.
Le spese a dare diritto al rimborso stando al testo sarebbero quelle effettuate tramite strumenti digitali quali carte di credito o di debito e app di pagamento. L’ammontare del Cashback invece dovrebbe variare in base all’ammontare della spesa sostenuta. Vale a dire il 10% dell’importo per importi inferiori a 200 euro, mentre sopra questa somma si arriverebbe al 20%.