Basterebbe una piccola ricerca per scoprire che c’è una Via Roma in tutte le città d’Italia, tutte tranne Milano. Il motivo poi fa ancora discutere.
Nella storia della toponomastica italiana ci sono dei nomi che si ripetono; c’è quasi sempre una Via Garibaldi o Mazzini, così come una Via Matteotti, Dante Alighieri o Gramsci. Insomma personaggi che hanno fatto la storia del nostro Paese, ma più di tutti c’è sempre una Via Roma.
A volerla dire tutta è proprio Via Roma a prendersi la testa della classifica; infatti dei 7896 comuni italiani, quasi tutti quanti hanno un Via, Corso o Piazza dedicati alla Capitale. Un fenomeno che si sviluppa soprattutto nelle grandi città, eppure ce n’è una che di dedicare una Via a Roma proprio non è voluto sapere.
Stiamo parlando di Milano, la capitale meneghina che appunto nella sua cartina toponomastica, ha proprio la particolarità di non avere una Via Roma. Il motivo di questa scelta non è ovviamente una casualità, ma deriva dalla storia e dalla identità stessa della città lombarda.
Dalla costruzione urbanistica alle imposizioni fasciste, ecco perché Milano non ha una Via Roma
Di motivi, come si accennava prima, ce ne sono più di uno. Via Roma, che si trovi in un piccolissimo borgo o in una cittadina così come in una Città Metropolitana, tende ad essere quella strada che conduce al cuore pulsante del centro abitato. Milano ha però una costruzione particolare, in quanto la sua pianta si sviluppa a raggiera con le strade che si sviluppano dal Duomo come raggi di una bicicletta.
Una toponomastica del genere non prevede una strada principale che conduca direttamente al centro. In questo modo, si comincia a spiegare la mancanza di una Via Roma e di una sorta di collegamento diretto con la Capitale.
Ma non si tratta solo di questo, ci sono anche motivi storici dietro questa mancanza. Nel 1931, un’ordinanza fascista imponeva a tutte le città italiane di dedicare una Via alla Capitale, Milano per ottemperare agli ordini decise di convertire Corso di Porta Romana in Via Roma appunto. Tuttavia, una volta decaduto il fascismo il governo della città decise immediatamente di ripristinare il nome precedente, come a voler cancellare ogni traccia delle imposizioni passate.
Nel corso degli anni il tema è riemerso diventando anche vero e proprio dibattito politico tra i sindaci delle due città. Ogni volta però la questione si è conclusa con un nulla di fatto, segno di una Milano che resta fedele alla sua storia.