Ottime notizie per i percettori dell’Assegno di Inclusione: da gennaio potrebbe aumentare l’importo del sussidio. Vediamo di quanto e chi potrebbe ricevere un accredito più alto.
Se su un possibile ritorno del Reddito di Cittadinanza pende ancora un grosso punto interrogativo, non ci sono, invece, dubbi sull’Assegno di Inclusione che è stato riconfermato anche per il 2025 insieme al Supporto Formazione e Lavoro, l’altro sussidio che ha rimpiazzato il vecchio RDC.
Da gennaio l’Assegno di Inclusione ha sostituito il vecchio sussidio nato nel 2019 in casa Cinque Stelle. Tuttavia, per quanto importo e durata siano gli stessi, per ottenere l’ADI è necessario soddisfare requisiti che, invece, non venivano richiesti nel caso del Reddito di Cittadinanza.
Infatti, per avere diritto all’Assegno di Inclusione, non basta avere Isee entro i 9360 euro e reddito non superiore a 6000 euro all’anno. E’ indispensabile anche che, all’interno del nucleo familiare, almeno un soggetto rientri nella categoria dei “non occupabili”: minorenni, persone con almeno 60 anni o disabili con invalidità pari o superiore al 74%.
Fino ad oggi l’importo dell’ADI è sempre stato di 500 euro al mese più altri eventuali 280 euro per le famiglie che vivono in affitto. Dal prossimo anno, però, l’importo potrebbe aumentare e anche di molto. Diverse famiglie potrebbero ricevere ogni mese un aiuto ben più sostanzioso.
Assegno di Inclusione: ecco di quanto aumenterà nel 2025
Via libera all’Assegno d’Inclusione anche per il 2025. Il Governo Meloni, con la manovra di Bilancio, ha riconfermato anche per il prossimo anno il sussidio che, dallo scorso gennaio, ha preso il posto del vecchio Reddito di Cittadinanza. Non solo l’ADI è stato riconfermato ma nel 2025 potrebbe aumentare di molto.
Come anticipato l’Assegno di Inclusione consiste in un aiuto di 500 euro al mese e può essere erogato fino a 18 mesi. Dopo una pausa di un solo mese si può ottenere una proroga per altre 12 mensilità. Chi vive in affitto ha diritto ad altri 280 euro al mese. L’importo può aumentare in relazione ai componenti “non occupabili” presenti all’interno di un nucleo familiare. Infatti, nel caso dell’ADI, solo i soggetti non occupabili vengono tenuti in considerazione per stabilire l’importo del sussidio.
Negli ultimi due anni bisogna dire che il costo della vita è aumentato e anche di molto in conseguenza dell’inflazione che si è abbattuta sull’Europa e, quindi, anche sul nostro Paese e che ha provocato rialzi importanti in tutti i settori, compresi i beni di prima necessità.
Quindi, come il Governo ogni anno rivaluta le pensioni, molti si aspettavano che avrebbe rivalutato anche l’Assegno di Inclusione. Fu proprio il Ministro del Lavoro Marina Elvira Calderone, del resto, a parlare di un probabile aumento dell’Assegno di Inclusione che, nel 2025, sarebbe dovuto passare da 500 a 700 euro al mese.
Tuttavia questa proposta sembra essere sfumata almeno per il momento. Pertanto, salvo cambi di rotta dell’ultimo minuto, la legge di Bilancio 2025 non prevede nessun aumento dell’Assegno di Inclusione. L’aumento dell’ADI nel 2025, quindi, sarà pari a zero se la proposta del Ministro Calderone non verrà accetta entro la fine dell’anno.
