L’IA aiuta il Fisco non scovare chi non paga le tasse e non solo: preoccupati i contribuenti

L’Agenzia delle Entrate implementerà sempre di più l’uso dell’AI per scovare i contribuenti che non pagano. Come funzione dal 2025.

Nel prossimo futuro, dove per prossimo intendiamo già l’anno che verrà, l’Agenzia delle Entrate e Riscossione implementerà sempre di più l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale che sarà impiegata con un particolare algoritmo che permetterà di scovare i contribuenti che non pagano le tasse dovute.

immagine che rappresenta intelligenza artificiale
L’IA aiuta il Fisco non scovare chi non paga le tasse e non solo: preoccupati i contribuenti -lazio5stelle.it

L’Intelligenza artificiale entra sempre di più nella vita delle persone, anzi nella loro quotidianità. All’AI sarà infatti affidato il compito di scovare quei cittadini contribuenti che non pagano le tasse o almeno non quanto dovuto al Fisco.

Un’implementazione nell’uso di questa tecnologia da parte dell’Agenzia delle Entrate che ha come sempre lo scopo di ridurre il più possibile l’evasione fiscale che, lo ricordiamo, costa all’Italia circa 83 miliardi di euro -gli ultimi dati aggiornati risalgono al 2021 e mostrano un grafico discendente rispetto agli anni precedenti.

E per quanto l’evasione sia in diminuzione, anche grazie ai vari piani di rottamazione, 83 miliardi sono ancora tantissimi; laddove, quindi, non riesce l’uomo arrivano le macchine che avranno il compito di trovare gli evasori.

L’AdER userà l’AI, come funziona l’algoritmo

È con il decreto legislativo 13 del 2024 che il Governo regola e fissa i principi per l’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nell’ambito fiscale; determinando essenzialmente il potenziamento dei controlli e la caccia agli evasori fiscali.

cartello agenzia entrate e simbolo ai
L’AdER userà l’AI, come funziona l’algoritmo -lazio5stelle.it

Di fatto è stato sviluppato un nuovo apposito algoritmo in grado di scovare anomalie dichiarative e confrontare i dati in possesso dell’Agenzia. Nel dettaglio, l’algoritmo sarà in grado di:

  • trovare discordanze tra reddito dichiarato e spese sostenute;
  • incongruenze in settori di alto rischio di evasione come turismo e commercio;
  • schemi di comportamento sospetti che potrebbero indicare delle fattispecie di frode.

Il nuovo algoritmo tende a ridurre i controlli superflui. La sua attività sarà concentrata sui lavoratori autonomi, in particolare coloro che non hanno aderito al concordato preventivo e non lo faranno entro il 12 dicembre. Mirerà ad individuare redditi che sfuggono, per esempio confrontando fatture elettroniche e dichiarazioni dei redditi, ma anche a scovare chi evade l’IVA.

In particolare, il decreto stabilisce che l’uso dell’AI effettui in particolare analisi di rischio per contrastare ma anche per prevenire l’evasione fiscale, utilizzando un’analisi probabilistica fondata su una interconnessione di dati disponibili. Ma soprattutto, l’AI avrà il compito di velocizzare i tempi di analisi che sarà comunque associato all’attività umana per i dovuti controlli.

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