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Economia

Pensione a 60 anni con pochi contributi: la misura di cui nessuno parla

C’è una misura di cui nessuno parla ma che è super vantaggiosa per chi vuole smettere prima di lavorare sena penalizzazione. Puoi andare in pensione addirittura a 60 anni.

Avere tutto si può? A volte sì, basta solo conoscere le strade giuste che ti consentano di raggiungere gli obiettivi che desideri. E, quando si parla di pensioni, l’obiettivo che la maggior parte di noi desidera raggiungere è quello di smettere di lavorare qualche anno prima.

Pensione a 60 anni con pochi contributi: la misura di cui nessuno parla/Lazio5stelle.it

Già ma se accedere alla pensione in anticipo significa subire pesanti tagli sull’assegno allora può non essere per niente conveniente. Ci sono misure come, ad esempio, Quota 103 o Ape sociale, che permettono di uscire dal lavoro ad appena 62 o 63 anni ma al prezzo di dover accettare un assegno ridotto. Stesso discorso per Opzione donna.

Ci sono, invece, misure che non comportano alcun tipo di taglio sull’assegno Inps ma richiedono moltissimi anni di contributi: almeno 41 per fruire di Quota 41 e non meno di 42 anni e 10 mesi per la pensione anticipata ordinaria. C’è poi una misura di cui nessuno parla praticamente mai: una misura che ti permette di andare in pensione a 60 anni con pochi contributi e nessun tipo di penalizzazione. Troppo bello per essere vero? Invece è tutto verissimo!

Pensione a 60 anni con pochi contributi: ecco come fare

Come tutti ben sappiamo, anche nel 2025, per accedere alla pensione di vecchiaia sarà necessario avere almeno 67 anni di età e non meno di 20 anni di contributi. O, in alternativa, si può cercare di sfruttare qualche misura di pensione anticipata anche se alcune sono davvero poco vantaggiose. C’è un modo, però, per uscire dal lavoro a soli 60 anni senza tagli sull’assegno anche se hai pochi contributi.

Pensione a 60 anni con pochi contributi: ecco come fare/Lazio5stelle.it

Tutti conosciamo la legge Fornero che, dal 2012 in poi, ha stabilito che per accedere alla pensione di vecchiaia bisogna avere almeno 67 anni e almeno 20 anni di contributi. Ma non tutti sanno che nel 2012 è stato introdotto anche uno strumento che permette ai lavoratori di accedere alla pensione a 60 anni o con solo 35 anni e 10 mesi di contributi.

Si tratta dell’Isopensione e riguarda solo i lavoratori del settore privato che lavorano per aziende con almeno 15 dipendenti. Grazie all’Isopensione un lavoratore del settore privato può godere di uno sconto anagrafico di ben 7 anni e smettere di lavorare, così a 60 anni anziché a 67 anche con pochi anni di contribuzione.

Oppure, in alternativa, se una persona ha iniziato a lavorare molto giovane ed è ancora parecchio distante dai 67 anni, può accedere alla pensione anticipata ordinaria non con 42 anni e 10 mesi di contributi ma con 35 anni e 10 mesi fruendo, dunque, di uno sconto di 7 anni sul requisito contributivo.

I vantaggi di questo strumento sono tantissimi. Infatti il lavoratore riceverà ogni mese l’assegno che, seppur erogato dall’Inps, sarà a carico dall’azienda. E, nel frattempo, fino al raggiungimento dell’età pensionabile l’azienda continuerà anche a versare i contributi figurativi così, una volta raggiunti i 67 anni avrà la sua pensione di vecchiaia senza penalizzazioni. Non può essere il lavoratore a chiedere all’Inps di fruire di questa misura ma deve esserci un accordo tra azienda e sindacati.

Samanta Airoldi

Sono Samanta, sono nata a Genova ma vivo a Milano da molti anni. Ho conseguito Laurea specialistica e Dottorato in Filosofia Politica e svolgo il lavoro di redattrice dal 2015. Ho pubblicato alcuni libri di Filosofia Politica in chiave "pop" e, nel corso di questi anni, ho lavorato per diversi blog. Mi sono sempre occupata, principalmente, di Politica ed Economia ma, talvolta, anche di lifestyle, benessere e alimentazione vegana essendo io stessa vegana. Le mie passioni principali sono proprio la Politica e l'Economia ma mi interessa anche il settore del benessere.

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