Con un ISEE basso è possibile ottenere più bonus e agevolazioni. Ecco come riuscirci entro la fine dell’anno.
Avere un ISEE basso vuol dire poter accedere a più bonus e agevolazioni messi a disposizione dal Governo o dalle singole Regioni. Gli incentivi infatti tengono conto di diversi requisiti e l’Indicatore della Situazione Economica Equivalente è spesso e volentieri un parametro fondamentale, che può determinare anche la portata del bonus. Non tutti lo sanno, ma esistono dei trucchi – assolutamente legali – che permettono di abbassare il suo valore.
L’ISEE prende in considerazione i redditi e i patrimoni dei contribuenti, facendo riferimento ai due anni precedenti la Dichiarazione sostitutiva unica, ovvero la documentazione presentata dai cittadini attestante i dati richiesti per calcolare l’Indicatore. Provvedere puntualmente a tale operazione è essenziale se non si intende perdere l’occasione di accedere a utili agevolazioni.
Esiste anche l’ISEE corrente, che si rifà ai redditi e i patrimoni dell’ultimo anno, con un calcolo relativo ad un periodo di tempo più vicino. Questo però può essere richiesto solamente in certe situazioni, come ad esempio in seguito ad una variazione della propria situazione lavorativa.
Come abbassare l’ISEE in modo legale: con questi trucchi è possibile
Come fare per abbassare il valore dell’ISEE e ottenere un numero maggiore di bonus? Evitare di riportare alcuni dati non è, ovviamente, la soluzione ideale: in tal modo si rischia solamente di andare incontro a sanzioni e multe nel caso in cui dovessero svolgersi degli accertamenti fiscali. Fortunatamente, ci sono delle vie legali per poter riuscire nel nostro intento.
La prima è provvedere alla co-intestazione di un conto corrente (che sia bancario o postale). L’importante è farlo con una persona che non rientra nel proprio nucleo familiare: così la giacenza media verrà calcolata nell’ISEE solamente per metà. Si consiglia vivamente di procedere all’operazione con qualcuno di fidato, per evitare spiacevoli conseguenze.
Coloro che desiderano abbassare il proprio ISEE, potrebbero valutare anche l’ipotesi di investire i propri risparmi nell’acquisto di BTP. I titoli dello Stato infatti non fanno parte dell’ISP (ovvero l’Indicatore della Situazione Patrimoniale), a patto che non superino la soglia annuale di 50 mila euro.
Un’altra soluzione efficace è apportare una modifica al proprio nucleo familiare – qualora dovessero esserci le condizioni adatte. Questo tiene conto degli individui che appartengono allo stesso stato di famiglia e che, quindi, vivono nella medesima casa (ai quali si aggiungono altri possibili familiari a carico).
Tuttavia, è possibile rimuovere dallo stato di famiglia coloro che – sebbene abitino sotto lo stesso tetto – compongono un nucleo familiare a sé stante. Quando non intercorrono legami di parentela, infatti, si può procedere dividendo lo stato di famiglia. Infine, per rendere l’ISEE più basso ci si potrebbe focalizzare sui beni immobili di cui si è in possesso.
Questi sono inevitabilmente destinati ad aumentare il valore dell’Indicatore, soprattutto nei casi in cui sono disabitati. Il suggerimento, dunque, è di porli in usufrutto così che non vengano presi in considerazione per la determinazione dell’ISEE. Per concludere, precisiamo che con i trucchetti appena descritti si andrà ad agire sull’Indicatore del 2026, assicurandoci di poter beneficiare di più bonus (a meno che non si proceda con il calcolo dell’ISEE corrente).
