Nuovi obblighi per i titolari di Partita IVA nel 2025 con riferimento ai pagamenti tracciabili. Come evitare di cadere nel mirino del Fisco?
Tra le “vittime” preferite del Fisco ci sono i titolari di Partita IVA, i lavoratori autonomi che pur ricoprendo un ruolo chiave nella nazione rimangono sempre ai margini della considerazione. E quando sono protagonisti non è in relazione a belle notizie.
La Partita IVA deve essere obbligatoriamente aperta dai lavoratori autonomi con entrate superiori ai 5 mila euro all’anno o qualora l’attività svolta sia continuativa. Undici numeri che definiscono il lavoratore e lo intrappolano in una spirale di obblighi e tassazioni da cui risulta difficile uscire indenni soprattutto nell’attuale periodo storico. Nonostante la libera professione sia considerata più attraente rispetto al lavoro dipendente proprio perché garantisce maggiore libertà ci sono innumerevoli svantaggi che rendono il professionista una persona stanca, avvilita, preoccupata e molto ansiosa.
Non parliamo certo dei grandi imprenditori e di coloro che fatturano milioni di euro ma dei piccoli titolari di Partita IVA che faticano a far quadrare i conti lottando ogni giorno per tenere aperta la loro attività. La maggior parte degli autonomi sarebbe pronta ad accettare un contratto di lavoro dipendente anche solo per avere la certezza di un’entrata mensile. In più ci sono i controlli del Fisco che impensieriscono.
Quali sono i nuovi obblighi per le Partite IVA
I Governi pensano di risolvere il problema dell’evasione fiscale torchiando le Partite IVA. I controlli sui lavoratori autonomi sono stringenti e nel 2025 lo diventeranno ancora di più. A partire dall’anno nuovo ci sarà probabilmente l’obbligo di tracciabilità delle spese effettuate. Solo così si potrà beneficiare delle deduzioni e delle detrazioni fiscali. Lo scopo è cercare di evitare che vengano portate in detrazione spese non sostenute realmente.
Ecco che l’articolo 10 della Legge di Bilancio 2025 sottolinea come si possano detrarre le spese relative a prestazioni alberghiere, somministrazione alimenti, bevande e spese per viaggio e trasporto tramite autoservizi pubblici non di linea addebitate al committente e i rimborsi relativi a queste spese legati alle trasferte dei dipendenti solo se effettuati con metodi tracciabili.
Tra le novità anche l’impossibilità di portare in deduzione le spese di rappresentanza, pubblicità, propaganda a meno che non siano effettuare con strumenti tracciabili come bonifico bancario, bonifico postale, Bancomat, carta di credito. L’articolo 9, invece, parla di un collegamento abituale e continuo tra registratore di cassa e POS. Significa che il titolare di Partita IVA non potrà più registrare il pagamento con il POS ed emettere uno scontrino non fiscale. Questa misura dovrebbe diventare operativa nel 2026.