Non tutti lo potrebbero immaginare, ma è possibile continuare a ricevere la NASpI anche se si lavora, ecco cosa è necessario fare.
E’ capitato certamente a tutti di vivere momenti di crisi a livello professionale, magari non legati alla propria volontà, ma generati da problemi aziendali che spingono a chiudere l’attività, in casi simili può essere normale essere pessimisti e non sapere come andare avanti. Qualora questo accadesse, può essere provvidenziale ricevere a NASpI, l’indennità di disoccupazione che viene erogata dall’INPS e che spetta ai dipendenti che hanno perso il lavoro involontariamente.
Si tende per questo a pensare che si perda il beneficio qualora si dovesse trovare un impiego, anche di breve durata e con un salario ridotto, ma siamo davvero sicuri sia così? Fortunatamente esistono delle eccezioni che consentono di percepire comunque la cifra, anche se è necessario si verifichino alcune condizioni ben precise.
Ricevere la NASpI e continuare a lavorare si può: come fare
I soldi non bastano mai, a volte si possono riuscire a trovare piccoli impieghi che non permettono di essere del tutto sereni a causa delle tante spese da gestire, per questo a volte può essere comodo continuare a ricevere la NASpI, indennità che in genere spetta a chi è disoccupato. Almeno apparentemente viene da pensare sia necessario dover rinunciare alla cifra mensile prevista, ma non è detto sia così.
A livello generale il sussidio, essendo legato alla mancanza di un impiego, non è compatibile con un lavoro. Chi continua a riceverlo o svolge attività in nero commette un illecito, che comporta sanzioni da non sottovalutare. Ci sono però delle eccezioni che possono consentire di non dover dire addio all’importo mensile previsto per la NASpI se si svolge un lavoro autonomo, anche occasionale, ma è necessario che il reddito derivato sia inferiore a 4.800 euro annui (5.000 euro per il lavoro occasionale accessorio). E’ però indispensabile che la persona necessaria comunichi all’INPS il reddito annuo che pensa di dover percepire entro un mese dal suo inizio.
L’indennità diventerà comunque ridotta all’80% del reddito previsto, rapportato al periodo di tempo intercorrente tra la data di inizio dell’attività e la data di fine dell’indennità o, se antecedente, la fine dell’anno. E’ compito dell’ente di previdenza calcolare l’entità dell’importo. Qualora si svolga un vero e proprio lavoro autonomo potrebbe comunque essere possibile avere ancora la NASpI, facendo richiesta che questa possa essere versata in un’unica soluzione.
In alternativa, l’indennità è comunque prevista se si è perso uno dei due lavori part time che si svolgevano, la NASpI sarà prevista per quello che non c’è più. A questo punto l’assegno verrà corrisposto comunque, a condizione che l’attività rimasta non superi gli 8.145 euro annui.