Quali sono le somme di bonifico e prelievo tenute sotto controllo dall’Agenzia delle Entrate? Queste le cifre da non superare.
Quando si effettua un bonifico o si preleva con il bancomat è importante stare attenti a non superare una certa somma se non si vuole “allertare” l’Agenzia delle Entrate che poi provvederà ad avviare i dovuti controlli.
Tra i compiti dell’Agenzia delle Entrate c’è anche il compito di vegliare sui trasferimenti di denaro che superano una certa somma, tutto allo scopo di evitare l’evasione fiscale che ancora costa all’Italia circa 82 miliardi di euro -gli ultimi dati rilevati risalgono al 2021.
E siccome uno dei metodi più efficaci per scovare chi non paga le tasse è proprio quello di tenere sotto controllo gli spostamenti bancari, ecco che l’AdE ha posto delle soglie di allerta che una volta superate fanno scattare i controlli. Ma effettuare pagamenti in nero significa anche dover effettuare anche ingenti prelievi ed è per questo che oltre ai trasferimenti in bonifico, i controlli scattano anche quando la somma prelevata è molto alta. Quali sono quindi queste soglie minime da considerare?
Trasferimento e prelievo di denaro, le somme soglia che sono controllate
C’è una premessa importante da fare per quanto riguarda i controlli; se i bonifici hanno sempre bisogno di una spiegazione, lo stesso non si può dire dei prelievi. Cioè l’Agenzia delle Entrate non può chiedere conto al cittadino delle somme prelevate, c’è però un ma ed è quello che fa scattare i controlli.
Di fatto, se nell’arco di un mese si supera il prelievo di 10mila euro, la banca è tenuta a segnalare la cosa all’Uif e cioè l’Ufficio di Informazione Finanziaria. Lo prevede un articolo della normativa che riguarda l’antiriciclaggio; di conseguenza le informazioni passano prima alla Guardia di Finanza e poi all’Agenzia delle Entrate che potrebbero richiedere il pagamento di una multa se a seguito dei controlli è stato accertata l’evasione.
Diverso, invece, il discorso del trasferimento di denaro contante per mezzo di bonifico. In questo caso l’Agenzia ha più libertà di manovra e può chiedere conto ai cittadini del perché di quei spostamenti consistenti di denaro -al di là del fatto che, lo ricordiamo, un bonifico è sempre accompagnato da una causale.
In questo specifico caso, la soglia che fa poi scattare i controlli è fissata a 5mila euro; in caso di superamento si avviano i controlli e se l’Amministrazione tributaria scopre l’evasione fiscale si rischiano multe da mille a 50mila euro per importi fino a 250.000 euro e da 5mila a 250mila euro di multa per importi superiori a 250mila euro.