Si può andare i pensione con 20 anni di contributi? La legge stabilisce alcuni limiti e requisiti da rispettare.
Secondo quanto stabilito dalla legge in Italia si può andare in pensione a partire dai 67 anni d’età. In alcuni casi vi è poi la possibilità di andare in pensione anticipatamente, a 64 anni. Eppure l’età anagrafica non è l’unico elemento che conta quando si parla di pensionamento.
In realtà l’elemento che conta maggiormente sono i contributi che i lavoratori versano nei confronti dello Stato durante gli anni di lavoro. Sono proprio i contributi, infatti, a pagare le pensioni e a portare avanti il sistema assistenziale e previdenziale italiano. Nonché a determinare l’importo del trattamento pensionistico mensile.
In particolare per poter andare in pensione indipendentemente dalla propria età è necessario aver versato almeno 41 anni di contributi. Ma cosa succede se arriviamo a 67 anni senza aver raggiunto anche la soglia contributiva?
In pensione con 20 anni di contributi: quali sono i requisiti stabiliti dalla legge
Ebbene, la legge stabilisce che si può andare in pensione anche con 20 anni di contributi dopo il compimento dei 67 o dei 64 anni. Allo stesso tempo la normativa stabilisce anche alcuni limiti minimi e massimi per gli importi delle pensioni, dette appunto pensioni di vecchiaia.
Per quanto riguarda gli importi minimi, la pensione di vecchiaia non potrà andare sotto la soglia di 598,61 euro al mese, corrispondenti alla pensione minima nel 2024. A tal proposito è inoltre necessario specificare che per il 2025 è previsto un aumento della pensione minima che porterà gli importi a 614,77 euro al mese.
Per quanto riguarda gli importi di entità superiore, invece, è bene specificare che essi dipendono dai contributi versati e dallo stipendio percepito e dichiarato durante gli anni lavoro. Maggiori saranno questi due valori, maggiore sarà l’importo della pensione di vecchiaia.
Un discorso leggermente diverso va invece fatto per i casi di pensione anticipata. Innanzitutto è bene tenere presente che non tutti possono usufruire di questa agevolazione. Essa è infatti destinata solo ad alcune categorie, ad esempio invalidi civili, persone che abbiano svolto mansioni usuranti, caregiver che abbiano prestato assistenza a un familiare convivente non autonomo per almeno 6 mesi, ma anche donne con uno o più figli.
In base al numero dei figli, ad esempio, cambierà l’importo della pensione anticipata. 2,8 volte l’assegno sociale per chi ha un solo figlio, 2,6 volte l’assegno sociale per chi ha 2 o più figli. In caso di prepensionamento con 20 anni di contributi, infine, è bene tenere presente che l’importo massimo non potrà superare le 5 volte l’assegno sociale, per un totale di 3.073,85euro al mese.