Auto aziendali, come cambiano le regole nel 2025: cosa sapere per non rischiare sanzioni

Nel 2025 le regole per le auto aziendali sono destinate a cambiare. Ecco le novità previste dalla legge di Bilancio.

Ci sono novità sul fronte delle auto aziendali. La manovra di Bilancio 2025 apporterà delle modifiche destinate ad avere un impatto rilevante sui fringe benefit riconosciuti dalle aziende ai propri dipendenti attraverso il meccanismo di assegnazione dei veicoli aziendali in uso promiscuo. 

Uomo d'affari in auto
Auto aziendali, come cambiano le regole nel 2025: cosa sapere per non rischiare sanzioni – lazio5stelle.it

Tra i fringe benefit riconosciuti dalle imprese ai propri lavoratori può rientrare infatti anche l’auto aziendale, che il dipendente potrà utilizzare soltanto per ragioni di lavoro o anche per motivi personali (in uso promiscuo appunto). Nel primo caso l’auto non è assoggettata a tassazione, essendo soltanto uno strumento di lavoro.

Diversamente, se l’auto aziendale è usata anche per ragioni personali viene considerata una remunerazione aggiuntiva da sommare allo stipendio percepito ogni mese. In questo caso rientrerà a pieno titolo nel reddito tassabile. Ecco cosa cambierà con la legge di Bilancio. 

Manovra di bilancio 2025: cambiamenti in vista per le auto aziendali

L’auto aziendale assegnata al dipendente come fringe benefit va considerata una retribuzione aggiuntiva che deve figurare in busta paga. La tassazione si calcola sotto forma di costi chilometrici (per una percorrenza convenzionale di 15 mila chilometri annui) secondo percentuali riportate nelle tabelle dell’ACI

Uomo incravattato guida auto
Manovra di bilancio 2025: cambiamenti in vista per le auto aziendali – lazio5stelle.it

Prima di vedere quali sono le percentuali ACI per determinare i costi chilometrici va detto che il valore del fringe benefit viene calcolato in maniera forfettaria. Non tiene conto cioè dei chilometri effettivamente percorsi. Detto questo, le percentuali ACI per il calcolo dei costi chilometrici sono queste:

  • 25% per i mezzi con valori di emissione di CO2 fino a 60 g/km;
  • 30% per i mezzi con valori di emissione di CO2 superiori a 60 g/km ma inferiori a 160 g/km;
  • 50% per i  mezzi con valori di emissione di CO2 superiori a 160 g/km ma inferiori a 190 g/km;
  • 60% per i mezzi con valori di emissione di CO2 superiori a 190 g/km.

Con la manovra di Bilancio 2025 si passerebbe a un sistema di tassazione basato sul tipo di alimentazione del mezzo di trasporto e non più sulle emissioni di CO2. Rimarrà invariato il limite dei 15 mila km annui e saranno introdotte tre nuove fasce di tassazione, con le seguenti percentuali: 

  • Veicoli elettrici: tassazione al 10%;
  • Veicoli plug-in ibridi: tassazione al 20%;
  • Altri veicoli: tassazione 50%.

La convenienza maggiore sul piano della tassazione, come si può ben vedere, riguarda i dipendenti ai quali le aziende assegneranno veicoli elettrici o plug-in, tassati meno degli altri. La novità conviene comunque anche ai veicoli che emettono più di 190 g/km (che nel 2025 passerebbero una percentuale di tassazione inferiore: il 50% anziché il 60%). 

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