Conguaglio in busta paga: a dicembre lo stipendio può essere più basso

Conguaglio in busta paga, come funziona e perché può influire negativamente sullo stipendio? Cosa succede a dicembre.

Dicembre si avvicina e con lui arriverà anche il  momento del tanto temuto conguaglio fiscale dell’IRPEF. Quest’ultima è infatti determinata su base annua e va per scaglioni di reddito, dunque per determinane l’esatto importo è necessario poter determinare il reddito imponibile annuo, e quest’ultimo è noto solo alla fine del periodo di imposta, dicembre per l’appunto.

Ragazzo preoccupato
Conguaglio in busta paga: a dicembre lo stipendio può essere più basso – lazio5stelle.it

Per tal ragione nella busta paga di dicembre presenta una trattenuta o un rimborso sulla base del calcolo dell’IRPEF. Negli undici mesi precedenti, infatti, i calcoli vengono effettuati in base a un calcolo stimato del reddito.

L’IRPEF (imposta sul reddito delle persone fisiche) si applica sul reddito complessivo del soggetto, ottenuto tramite la somma dei redditi lordi (pensione, stipendio, fabbricati, …). L’imposta lorda viene calcolata applicando al reddito complessivo – al netto degli oneri deducibili – le aliquote per scaglioni.

Conguaglio IRPEF, come funziona e perché incide sullo stipendio a fine anno

Dunque, come abbiamo visto, il conguaglio in busta paga nel mese di dicembre rimborsa o trattiene la differenza tra l’IRPEF dovuta in base e le trattenute già effettuate. Se le trattenute avvenute durante l’anno superando l’imposta dovuta, si riceverà indietro la differenza. Nel caso contrario, la busta paga di dicembre verrà utilizzata per pagare la differenza. Dunque il netto del cedolino di dicembre potrebbe essere più basso rispetto ai mesi precedenti.

Conti calcolatrice
Conguaglio IRPEF, come funziona e perché incide sullo stipendio a fine anno – lazio5stelle.it

A incidere sul conguaglio sono eventuali variazioni retributive, bonus, premi economici, cambiamenti nei familiari a carico, inizio o conclusione di un rapporto di lavoro, si tratta di tutte oscillazioni economiche che incidono su quanto dovuto. Tuttavia, dal 2024 è possibile sapere in anticipo se si avrà un conguaglio a credito.

Con la dichiarazione semplificata dei redditi, infatti, è stato reso disponibile un prospetto dal quale evincere l’esito della liquidazione. Questo da l’opportunità al contribuente la sua situazione economica, anche senza aver presentato il proprio 730. Scoprirà quindi se si trova in credito o in debito.

I contribuenti che hanno un sostituto d’imposta – il datore di lavoro o l’ente pensionistico – hanno la facoltà di decidere se versare il conguaglio in un unica soluzione o pagarlo a rate mediante trattenute sullo stipendio o sulla pensione.

Inoltre, nel caso in cui l’imposta dovuta superi la retribuzione mensile (o la pensione) i contribuenti hanno la possibilità di chiedere la rateizzazione dell’importo, fino a un massimo di sei rate. In assenza di un sostituto d’imposta, il contribuente dovrà preoccuparsi in prim persona del conguaglio. Può effettuarlo online o tramite il modello F24 dell’Agenzia delle Entrate.

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