La legge del Bilancio ha affrontato anche l’argomento delle pensioni. Essa ha introdotto delle novità sull’argomento.
La legge di Bilancia ha un ruolo rilevante per la Repubblica Italiana. Si tratta di una tappa fondamentale perché consente di avere un quadro completo delle entrate e delle uscite dell’anno successivo. Normalmente, vengono discussi tantissimi temi. Il documento è diviso in capitoli e ognuno di essi, attraverso un linguaggio chiaro e preciso, fornisce i dettagli dell’argomento in questione.
Le pensioni, ovviamente, hanno avuto grande spazio. Le novità introdotte sono ben sette. La loro emanazione, tuttavia, non impedisce di apportare, successivamente, altri cambiamenti. Non è rato che ci si esprima con modifiche, aggiunte e rettifiche.
Introdotte 7 novità sulle pensioni: ecco che cosa dice la nuova legge di Bilancio
Il tema delle pensioni non può passare inosservato. Si tratta di un argomento molto sentito dalla popolazione. Negli ultimi anni, i cittadini si sono divisi in gruppi contrapposti a causa delle decisioni prese. Alcune di esse hanno ricevuto numerose critiche per via delle relative conseguenze. Con la legge del Bilancio per il 2025, è emerso un quadro distinto. Le novità sulle pensioni sono sette.
In alcuni casi, si parla di conferme e revisioni. In altri, al contrario, di introduzioni ex novo. Ci sono riforme legate alla situazione pensionistica delle donne e altre volte a una rivalutazione in percentuale. Il numero di figli avuti ha un ruolo non indifferente.
Ecco quali sono le novità riguardanti le pensioni:
- Potranno andare in pensione i caregiver, i disoccupati e gli invalidi che hanno versato 30 anni di contributi. Chi si occupa di lavori gravosi potrà farlo con 36 anni di versamenti;
- Verrà ammessa nuovamente l’uscita dal lavoro a sessantadue anni di età con 41 anni di contributi versati e pensione calcolata con il sistema contributivo;
- È stata confermata l’opzione donna. Essa permetterà di andare in pensione alle donne invalide e caregiver (senza figli) che hanno raggiunto i 61 anni di età e versato 35 anni di contributi. La soglia si abbassa a 60 anni di età per coloro che hanno avuto 1 solo figlio e a 59 anni per coloro che ne hanno avuti due;
- Applicazione di uno sconto sull’età anagrafica delle pensioni di vecchiaia in base ai figli avuti;
- Possibilità di accedere alla pensione arrivando all’importo soglia della prestazione non inferiore al valore
- Proroga del Bonus Maroni per tutte quelle persone che decidono di continuare a lavorare anche al raggiungimento del sessantadue anni di età e dei 41 anni di versamenti
- Ci sarà una rivalutazione annuale del 2,2% per chi prende la pensione con un trattamento integrato minimo. Nel 2026, la percentuale scenderà al 1,3%;