Dopo cinque anni di restauro, l’Apollo del Belvedere torna visibile al pubblico nei Musei Vaticani. Il viaggio straordinario di questo capolavoro!
Dopo un lungo e meticoloso restauro durato quasi cinque anni, l’Apollo del Belvedere riemerge con tutto il suo splendore dai Musei Vaticani, pronto a incantare nuovamente il pubblico. Scoperto nel 1489 tra le rovine di una domus romana sul colle Viminale, questo capolavoro scultoreo è stato a lungo un simbolo di perfezione artistica e una fonte d’ispirazione per innumerevoli artisti e letterati. L’opera fu portata in Vaticano per volere di papa Giulio II, che la collocò nel Cortile del Belvedere per celebrare la continuità tra la Roma antica e il suo pontificato.
Torna visibile al pubblico dopo anni un’opera unica
La storia dell’Apollo del Belvedere è intrisa di eventi significativi, tra cui le spoliazioni napoleoniche durante l’occupazione francese. Quando la Francia, nel 1797, sottrasse diverse opere d’arte al Vaticano attraverso il Trattato di Tolentino, la perdita dell’Apollo fu un colpo devastante. Per compensare tale assente, papa Pio VI commissionò allo scultore Antonio Canova la realizzazione della statua neoclassica di Perseo, un’opera che replicava l’atteggiamento dell’Apollo, rendendo omaggio al suo significato culturale.
Fortunatamente, dopo la caduta di Napoleone, l’Apollo tornò a occupare il suo posto d’onore grazie all’instancabile impegno di Canova, che si attivò per la restituzione dell’opera allo Stato della Chiesa nel 1816.
Un restauro innovativo
Il recente restauro dell’Apollo ha rappresentato una sfida straordinaria, che ha unito tecnologia e filologia per garantire la conservazione dell’opera per le generazioni future. I restauratori hanno lavorato con estrema attenzione per preservare la bellezza e l’integrità della statua, sostituendo anche la mano sinistra, che necessitava di un intervento particolare. Questa scelta non ha solo ripristinato l’aspetto originale dell’opera, ma ha anche assicurato la sua stabilità strutturale, un aspetto cruciale per una scultura così antica.
Il restauro ha fatto uso di tecnologie all’avanguardia, permettendo di analizzare e trattare i materiali con una precisione senza precedenti. Attraverso un processo che ha rispettato i principi filologici, i restauratori sono riusciti a riportare alla luce non solo l’estetica dell’Apollo, ma anche il suo valore storico e culturale. La scultura, che ha ispirato artisti di diverse epoche e stili, è ora pronta a riprendere il suo posto come uno dei capolavori più ammirati dei Musei Vaticani, offrendo ai visitatori l’opportunità di contemplare la sua bellezza senza tempo. Con questo restauro, l’Apollo del Belvedere non è solo un’opera d’arte; è un simbolo di resilienza e continuità culturale, che continua a raccontare la sua storia millenaria