Il Portogallo contro la fuga di cervelli: per incentivare i giovani a rimanere in patria, ha pensato a diverse agevolazioni, eccole.
Quello della fuga dei cervelli è un problema che colpisce molti Paesi, solitamente quelli dove l’occupazione giovanile è più bassa, e dove le condizioni di vita sono più difficili rispetto ad altre realtà, e l’Italia lo sa bene. Il Portogallo, per incentivare i suoi giovani a rimanere in patria, ha pensato a diversi incentivi molto interessanti.
Dopo anni di studio, di sforzi, di energie e di sogni, entrare nel mondo del lavoro e trovare porte chiuse, stage non retribuiti e lavori sottopagati non è certo l’ideale. Se a questo si aggiunge una difficile gestione del quotidiano a causa di un costo della vita elevato, di orari assurdi e di impossibilità di indipendenza, l’idea di cercare lidi migliori è più che ovvia. Proprio per questo, la prospettiva di esplorare nuove realtà, dove l’occupazione giovanile è incentivata, dove i salari sono migliori e dove la propria professionalità viene apprezzata realmente, attira sempre più giovani.
Quello della fuga dei cervelli è un problema tanto italiano quanto di altri Paesi, come il Portogallo che, dopo esser diventato una sorta di paradiso per i pensionati, ora vuole tenere in patria i giovani talentuosi. Per farlo, il Paese ha deciso di intraprendere una vera e propria lotta alla fuga dei cervelli, incentivando chi guarda all’estero a rimanere in terra natìa. Per raggiungere questo obiettivo, ha messo in campo armi potenti e agevolazioni davvero interessanti.
L’idea del governo di Montenegro, in collaborazione con il Partito Socialista, è quella di riformare il sistema fiscale e ridurre di parecchio le tasse per i più giovani. Infatti, stando al testo della proposta, i giovani under 35 che guadagnano fino a 28.000 euro non pagherebbero più l’imposta sul reddito nel primo anno di lavoro. Successivamente, e per un periodo di 10 anni, le tasse aumenterebbero gradualmente, in modo da consentire ai ragazzi di creare una base solida da cui partire per rendersi indipendenti sia a livello economico che sociale.
Per realizzare una riforma del genere, il Portogallo è disposto a sborsare 650 milioni di euro, che però porterebbe sempre più giovani a non andarsene, portando reddito nel Paese e facendo girare l’economia interna. Il punto critico però, secondo gli expat, è il costo della vita rapportato ai salari. Infatti, se il primo non scende e i secondi non aumentano, a prescindere dalle agevolazioni fiscali, non conviene tornare a casa.
Buono il risotto con la zucca, se però vuoi provare una versione alternativa ancora più…
Cosa succede ai permessi ottenibili con la legge 104 se non goduti? Sono pagati o…
Caos al Grande Fratello, le rivelazioni del concorrente gli potrebbero costare caro: c’è il rischio…
Alla morte di un pensionato la sua pensione passa agli eredi diretti sotto forma di…
Un clamoroso risvolto nella trama di Un posto al sole emerge in uno spoiler riguardante…
Quali sono le somme di bonifico e prelievo tenute sotto controllo dall'Agenzia delle Entrate? Queste…