Amatriciana come a Roma? È questo il segreto della trattoria romana più famosa

L’amatriciana è senza dubbio uno dei piatti più succulenti, e famosi, di Roma ma pochi conoscono il suo segreto.

Protagonista della cucina locale è stata spesso anche rivisitata, ma se volete seguire la tradizione e farlo proprio come a Roma ecco il segreto della più famosa trattoria che utilizza n un modo ben preciso per preparare l’amatriciana più buona di sempre: ecco quale.

Il segreto per una matriciana perfetta
Il segreto per una amatriciana perfetta

Chi non è mai stato a Roma e ha ordinato una carbonara o una succulenta amatriciana? Certo c’è anche chi è team cacio e pepe, ma fondamentalmente a ogni gusto corrisponde un piatto tipico della cucina capitolina. Sicuramente l’amatriciana ha avuto molto successo anche per la semplicità degli ingredienti e la facilità della ricetta, replicabile in tutto il mondo, ma difficile da imitare proprio come fatta a Roma. Per chi però volesse farla proprio come nella capitale allora la ricetta della trattoria più famosa può essere davvero utile.

Ricetta dell’amatriciana romana: il segreto della trattoria per farla buona

Poter cucinare l’amatriciana non è di certo una delle cose più complicate che ci siano, ma farla veramente buona non è tanto semplice. La forza di questo piatto infatti sta nel segreto racchiuso nella ricetta della signora Stefania, della trattoria romana Checco Er Carettiere. Al Gambero Rosso, la cuoca ha svelato che l’ingrediente essenziale per una buona riuscita del piatto è il guanciale di ottima qualità. Chiaramente anche la pasta e il pomodoro non devono essere dei più comuni infatti ci sono delle precise regole da seguire con dovizia per avere un piatto perfettamente bilanciato.

 il segreto della trattoria romana più famosa
Segreto amatriciana (lazio5stelle.it)

Innanzitutto il guanciale deve essere pulito benissimo arrivando al grasso rosa, per far emergere la parte più buona del pezzo, quella che di fatto fa la bontà del pasto stesso. Altro trucchetto consiste nel far “sfragnare” il pomodoro pelandolo con le mani e aggiungendo il vino bianco, un goccio soltanto. Chiaramente non si deve aggiungere il sale al guanciale e, siccome è molto grasso, non occorre assolutamente l’olio.

Per quanto riguarda il procedimento bisogna soffriggere in padella a fuoco lento il guanciale e quando diventa dorato aggiungere il vino per lasciarlo evaporare. A questo punto bisogna aggiungere il pomodoro pelato e lasciar cuocere per circa mezz’ora girando di tanto in tanto. A parte procedere con la cottura della pasta in acqua salata. Dopo averla scolata al dente, questa va aggiunta al sugo e poi mescolata con pecorino e pepe. Non resta a questo punto che assaggiare la delizia appena cucinata.

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