Un vero e proprio incubo a luci rosse prende vita in questo angolo di Roma: chiunque vi passi, non può fare a meno di domandarsi come sia possibile che un luogo così si trasformi completamente.
Il titolo di questa tappa potrebbe sembrarvi fuorviante, un piccolo gioco di parole creato apposta per immergervi nella giusta atmosfera. Ripartiamo da Porta Pia, e non molto lontano si trova un luogo che ha sempre affascinato, soprattutto quando lo vediamo di notte. È come entrare in un altro mondo, anche se basta voltare l’angolo per ritrovarsi in Piazzale Aldo Moro, cuore della città universitaria de La Sapienza. Essere turisti a Roma significa esplorare luoghi che a volte possono sembrare surreali, come questo che sembra uscito da un sogno o, meglio, da un incubo a tinte rosse.
Il Policlinico Umberto I è il protagonista di questa tappa. Un ospedale universitario che, di giorno, appare come qualsiasi altro centro medico. I corridoi sono attraversati da medici, pazienti e familiari, in un via vai incessante. Ma di notte, tutto cambia. Le sue luci rosse trasformano la scena, rendendola quasi irreale.
Le grandi lampade rosse che illuminano il viale creano un’atmosfera da film, come se la realtà fosse sospesa in una distorsione visiva. Le ombre si allungano, diventano più spesse, e sembra che qualsiasi pericolo possa nascondersi dietro l’angolo. La mancanza di movimento apparente amplifica la sensazione di tempo sospeso, e percorrere quella strada di notte dà l’impressione che la fine del viale sia irraggiungibile. Il rosso, onnipresente, alimenta l’immaginazione.
Il Policlinico, con le sue luci e la sua architettura, sembra il set perfetto per una storia di zombie. Ci si ritrovata più volte a immaginare di essere i protagonisti di un film, inseguiti da creature affamate. Mentre camminiamo, con il cuore che batte più forte, l’ansia cresce, ma la razionalità ci ricorda che è tutto frutto della nostra immaginazione. Eppure, l’atmosfera del luogo, così antica e moderna allo stesso tempo, ci attira e ci respinge.
Il Policlinico Umberto I non è una meta turistica classica, ma la sua presenza nella città è indiscutibile. Quei palazzi storici che, nel tempo, hanno accolto centinaia di persone per i motivi più disparati, portano con sé il peso della vita e della morte. Le mura, intrise di speranze, dolori e sacrifici, raccontano storie silenziose. Di notte, quando Roma si svuota, questo luogo assume un fascino tutto suo.
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