Cosa c’era una volta al posto del Colosseo: molti nemmeno lo immaginano lontanamente

Cosa c’era una volta al posto del Colosseo? Probabilmente in pochi riuscirebbero anche solo lontanamente a immaginare quale meraviglia si trovasse in quell’area prima della costruzione dell’anfiteatro più famoso al mondo.

Cosa c'era al posto del Colosseo
Cosa c’era al posto del Colosseo – foto: Canva – lazio5stelle.it

Il Colosseo, simbolo indiscusso di Roma e dell’antica civiltà romana, è oggi uno dei monumenti più visitati al mondo. Pochi, però, si soffermano a riflettere su cosa occupasse il terreno dove oggi svetta maestoso questo anfiteatro. Prima che i gladiatori e le grandi folle invadessero la sua arena, l’area era molto diversa e aveva una storia che pochi conoscono.

Cosa c’era una volta al posto del Colosseo

Prima della costruzione del Colosseo, voluta dall’imperatore Vespasiano nel 70 d.C., quello spazio era occupato dalla grandiosa Domus Aurea, una lussuosa residenza voluta dall’imperatore Nerone. Dopo il devastante incendio di Roma nel 64 d.C., che distrusse gran parte della città, Nerone approfittò della situazione per costruire una villa imponente e sfarzosa, destinata al suo piacere personale. La Domus Aurea si estendeva per oltre 100 ettari, coprendo una parte consistente del centro di Roma. Non era solo un edificio, ma un vero e proprio complesso che includeva giardini, laghi artificiali, e colline, progettato per impressionare chiunque vi mettesse piede.

Interno del Colosseo
Interno del Colosseo – foto: Canva – lazio5stelle.it

Al centro della residenza si trovava un gigantesco lago artificiale, circondato da colline ricoperte di vegetazione e statue. Questo lago, che dominava la scena, occupava esattamente l’area dove oggi sorge il Colosseo. Oltre a offrire spettacoli naturali e sontuosi, la Domus Aurea era anche un simbolo di potere e sfarzo, riflettendo l’eccessiva ambizione e la megalomania di Nerone. La residenza era decorata con affreschi elaborati e statue dorate, inclusa la famosa statua colossale di Nerone, da cui poi il Colosseo ha preso il nome.

Roma torna al suo antico splendore

Quando Nerone morì nel 68 d.C., il suo successore, Vespasiano, decise di demolire parte della Domus Aurea, inclusi i lussuosi giardini e il lago. In un atto simbolico volto a distanziarsi dal ricordo di Nerone, Vespasiano ordinò la costruzione dell’Anfiteatro Flavio, meglio noto come Colosseo. Trasformare l’area in uno spazio pubblico per il popolo romano, dove si svolgevano spettacoli e giochi, fu un gesto che rappresentava un ritorno alla sobrietà e un tentativo di restituire a Roma il suo antico splendore.

Oggi, mentre ci meravigliamo di fronte al Colosseo, è difficile immaginare che un tempo quell’area fosse parte di un’enorme villa privata, con un lago al posto dell’arena. La storia del Colosseo è, dunque, strettamente legata a quella di Nerone, e la sua costruzione ha segnato la fine di un’epoca di eccessi, trasformando quello che una volta era un simbolo di lusso in uno spazio dedicato al popolo e ai suoi divertimenti.

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