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Tumore al seno triplo negativo: una nuova terapia alza le probabilità di guarigione

Tumore al seno triplo negativo: questa nuova terapia alza di molto le probabilità di guarigione dal tumore, ecco come funziona.

Tumore al seno triplo negativo – Lazio5stelle

Il tumore al seno triplo negativo è uno dei tumori che causa più morti in assoluto, e da sempre si cercano modi per combatterlo e contrastarlo, per prevenirne l’insorgere e per cercare di tenerlo a bada. Finalmente, è arrivata una terapia che sembra alzare considerevolmente le probabilità di guarigione, ecco come funziona.

Tumore al seno triplo negativo

Il tumore è una delle principali cause di decesso nel mondo, e tra tutti, ce ne sono alcuni che sono più aggressivi di altri. In particolare, il tumore alla mammella è tra i più diffusi, e può colpire anche gli uomini, per quanto sembri assurdo. Quello che in molti non sanno, è che il tumore alla mammella può essere di vario tipo, e di varia intensità proprio in base al ceppo che colpisce l’organismo. Il tumore al seno triplo negativo, una delle varianti più aggressive in assoluto, è particolarmente problematico.

Si tratta di un tipo di tumore che solo in Italia interessa il 15% delle diagnosi totali, e che solamente nel 2023 ha contato ben 55.900 diagnosi. Va da sé che trovare una cura, o quantomeno una terapia che lo renda più gestibile e meno aggressivo, è della massima importanza. Proprio su questo fronte, sembra essere arrivata una nuova terapia che promette grandi cose, e che può diminuire di molto il rischio di decesso. Ecco come funziona, e quali sono i risultati dei suoi studi preliminari.

Una nuova terapia

Una nuova terapia – Lazio5stelle

Questa terapia che ha del miracoloso, è apparsa su uno studio pubblicato sul New England Journal of Medicine, a cura della Società Europea di Oncologia medica. Si tratta di una terapia che utilizza il farmaco immunoterapico pembrolizumab, dopo aver terminato un ciclo di chemioterapia ed aver sottoposto il paziente ad un intervento chirurgico. Solo a questo punto entra in gioco il farmaco che, stando ai risultati dello studio, fa calare il rischio di decesso del 34%, e aumenta dell’86,6% le possibilità di guarigione dopo 5 anni.

Non si tratta quindi di un farmaco imbattibile, ma le percentuali di successo sono senza dubbio considerevoli, e rappresenta un grandissimo passo avanti per la scienza, nonchè una speranza non indifferente per chi soffre di questo tipo di tumore. La scienza fa passi da gigante ogni giorno, nei campi più disparati, e notizie come questa rappresentano una luce in un tunnel che spesso non ha uscita.

Erika Fameli

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