Questa figura professionale sta scomparendo lentamente nella Capitale, rendendo sempre più difficile trovarne uno che possa soddisfare le esigenze delle imprese locali e della comunità.
A Roma, la carenza di falegnami sta diventando un problema sempre più evidente. Le imprese locali non riescono a trovare artigiani qualificati per soddisfare le esigenze del mercato. Un recente rapporto del progetto “Exelsior”, realizzato da Unioncamere con la Camera di Commercio di Roma, ha rivelato che a settembre 2024 ci saranno 270 posti di lavoro disponibili, ma ben il 97,8% di essi rimarrà vacante. Questa situazione evidenzia una crisi nel settore dell’artigianato che continua a perpetuarsi.
Questa figura sta sparendo nella Capitale
L’allerta è stata lanciata già a luglio da Confartigianato, che ha segnalato la scomparsa di 3.500 attività artigiane a Roma negli ultimi cinque anni. Purtroppo, sempre meno persone scelgono di intraprendere lavori manuali, portando a un significativo calo di figure professionali nel settore. Il rapporto Exelsior ha mostrato che le aziende romane continuano a cercare artigiani senza trovare candidati idonei.
Di fatto, 270 posti di lavoro previsti per settembre rimarranno vacanti, con l’86,9% delle posizioni aperte a causa dell’assenza di candidati e il 9,7% a causa di una preparazione inadeguata. Anche il settore degli operai specializzati, come quelli addetti alla pulizia e all’igiene degli edifici, sta affrontando una crisi: mancano 300 operatori.
Opportunità di lavoro in crescita
Nonostante questa situazione, il mercato del lavoro a Roma presenta alcune opportunità. Secondo il rapporto di settembre, il numero di posti di lavoro disponibili è in crescita rispetto allo stesso mese dell’anno precedente, con un aumento di 2.240 unità: si stima che ci siano 49.290 posti disponibili a settembre 2024. Inoltre, tra settembre e novembre, si prevede che ci saranno 129.570 assunzioni, con un incremento di 3.880 rispetto allo stesso periodo del 2023.
Ma solo il 23% di queste assunzioni riguarderà contratti stabili, come quelli a tempo indeterminato o di apprendistato. La maggior parte, ovvero il 77%, sarà costituita da contratti a termine, con durata predefinita. Come di consueto, il settore dei servizi risulta essere il più richiesto, rappresentando l’87% delle nuove opportunità lavorative.
Mentre il mercato del lavoro mostra segni di crescita, la mancanza di artigiani come i falegnami rappresenta una sfida significativa per le imprese romane. La speranza è che si possa invertire questa tendenza e incentivare nuove generazioni a intraprendere carriere nell’artigianato, contribuendo così a rinnovare e sostenere un settore fondamentale per l’economia locale.