Una controversia culturale è scoppiata tra Italia e Francia, con al centro Trinità dei Monti, la celebre chiesa di Piazza di Spagna a Roma.
Un recente rapporto della Corte dei Conti francese ha evidenziato problematiche legate alla gestione delle cinque chiese francesi nella Capitale, sostenendo che tali beni appartengono a Parigi. Ma come è possibile tutto ciò? Scopriamolo insieme.
Il patrimonio francese a Roma, composto da cinque chiese e altri immobili, tra cui la famosa Villa Medici, è amministrato dai “Pieux Établissements de la France à Rome”. Questa istituzione, posta sotto l’autorità dell’ambasciata di Francia presso la Santa Sede, ha il compito di gestire sia le proprietà immobiliari che le attività spirituali della comunità francofona a Roma. La gestione di queste chiese, tra cui Saint-Louis-des-Français e Trinité-des-Monts, si inserisce in accordi bilaterali tra la Francia e la Santa Sede che risalgono a diversi secoli fa.
Il rapporto della Corte dei Conti pubblicato il 3 settembre scorso, è il risultato di una visita dei magistrati francesi a Roma. Questo documento analizza in dettaglio la gestione dell’organizzazione e punta il dito su alcune criticità, sollevando anche questioni delicate sul futuro del complesso di Trinità dei Monti. Attualmente, il sito è occupato dalla Comunità Emmanuel, un gruppo religioso che risiede lì in base a un accordo stipulato tra Carlo X e Papa Leone XII nel 1828. Due scuole pubbliche che operano all’interno del complesso, tra cui l’Istituto Sacro Cuore, non rispondono più ai requisiti stabiliti dall’accordo originale. Per questo motivo, la Corte raccomanda di liberare gli edifici entro il 2026.
Oltre alla gestione delle chiese, il rapporto si sofferma anche sul valore economico degli immobili gestiti dai Pieux Établissements. Si tratta di un patrimonio di 180 unità immobiliari, tra cui uffici, negozi e appartamenti nel centro storico di Roma. Questi beni generano un reddito annuo di circa 4,5 milioni di euro, che viene utilizzato principalmente per il mantenimento delle chiese e per sostenere la comunità religiosa francese a Roma. Il valore complessivo degli immobili, alla fine del 2010, era stimato in circa 250 milioni di euro.
Una delle questioni più controverse del rapporto riguarda il futuro della scalinata di Piazza di Spagna, un monumento iconico costruito con fondi francesi nel XVIII secolo. La Corte dei Conti ha riaffermato la proprietà francese della scalinata, chiedendo un chiarimento sul suo status giuridico. Questa dichiarazione potrebbe riaccendere un’antica disputa tra Italia e Francia, mettendo in discussione uno dei simboli più noti della capitale italiana.
Il rapporto della Corte dei Conti francese solleva diversi interrogativi sulla gestione del patrimonio francese a Roma e sui futuri accordi diplomatici tra i due paesi riguardo a beni di grande valore storico e culturale. La questione rimane aperta, e potrebbe portare a nuovi sviluppi nelle relazioni bilaterali tra Italia e Francia.
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