Di punto in bianco è spuntata una diga sul Tevere, che ha incuriosito molti cittadini facendo nascere dubbi e perplessità. A cosa serve?
Da un giorno all’altro, i cittadini e i turisti che attraversano Ponte Garibaldi a Roma si sono trovati di fronte a un’imponente struttura temporanea: una diga di sassi che blocca parzialmente il flusso del Tevere all’altezza dell’Isola Tiberina. Questa scena inusuale ha catturato l’attenzione di molti passanti, che si sono chiesti cosa stesse succedendo sul fiume che attraversa il cuore della capitale.
La diga non è altro che una misura temporanea, una striscia di terra e pietre costruita per facilitare il passaggio dei macchinari necessari ai lavori di messa in sicurezza del Tevere. Questi interventi sono coordinati dalla Regione Lazio e rientrano in un progetto più ampio per il ripristino delle infrastrutture idrauliche che proteggono l’Isola Tiberina, un luogo di grande importanza storica e funzionale per la città. In particolare l’ospedale Fatebenefratelli, situato sull’isola, deve essere protetto dal rischio di allagamenti, che potrebbero verificarsi durante le piene del fiume.
I lavori sono parte di un investimento di 3 milioni di euro, inserito nel Dpcm Giubileo, che mira a prevenire eventuali danni futuri causati dalle inondazioni del Tevere.
Gli interventi includono la risistemazione della scogliera che circonda l’Isola Tiberina, un’operazione essenziale per ridurre il rischio di allagamenti nelle zone più vulnerabili dell’isola. La piena del fiume, infatti, rappresenta un pericolo concreto durante la stagione delle piogge, e la nuova protezione sarà un elemento chiave per garantire la sicurezza del sito.
Secondo la Regione Lazio, la costruzione della diga di sassi è stata necessaria per consentire agli escavatori e ad altri macchinari pesanti di operare in sicurezza. Una volta completata la risistemazione della scogliera, la diga verrà rimossa e il Tevere potrà riprendere il suo normale flusso anche sotto Ponte Garibaldi. L’obiettivo è completare i lavori entro metà ottobre, in modo da ridurre al minimo l’impatto sul paesaggio urbano e ripristinare quanto prima l’aspetto originario del fiume.
L’intervento, come molti altri attualmente in corso a Roma, fa parte di un piano di modernizzazione e adeguamento delle infrastrutture cittadine in vista del Giubileo del 2025, un evento religioso e turistico di portata mondiale che richiamerà milioni di visitatori nella capitale. Per l’occasione, Roma sta affrontando una serie di grandi cantieri, mirati a migliorare le infrastrutture di trasporto, la sicurezza degli edifici e la gestione delle risorse naturali, come il Tevere.
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