Giovanni Allevi torna a parlare della malattia e a raccontare cosa è successo e soprattutto come sta oggi.
Sono ormai passati due anni da quado il Maestro ha avuto la diagnosi di mieloma, un periodo molto difficile non solo personalmente ma anche legato al suo lavoro. Si è dovuto allontanare dalle scene, ha intrapreso delle cure piuttosto forti e ha dovuto anche capire come convivere psicologicamente con quello che stava accadendo.
L’artista è tornato sul Palco dell’Ariston in occasione di Sanremo 2024, qui ha suonato per la prima volta per il suo pubblico e ha anche tenuto un monologo spiegando come si sentiva e quello che era successo. Ora torna e lo fa con un libro dove racconta tutto del suo percorso. Si intitola “I nove doni. Sulla via della felicità”. Un dolore fisico incessante, ancora oggi presente, a causa dell’erosione ossea che è ovviamente qualcosa di particolarmente difficile da gestire, Allevi è riuscito a tornare alla sua musica, la sua più grande passione.
Il dolore di Giovanni Allevi, come sta oggi
“Non sapevo che dal mieloma non si guarisce mai, anche se in realtà si guarisce giorno per giorno” ha detto, ha dovuto imparare a vivere la vita attimo per attimo, in un presente che sembra quasi allargato. Il suo mal di schiena è durato mesi e il racconto di come ci siano stati momenti difficili trova espressione nel dettaglio per cui non riusciva ad alzarsi dopo un concerto a Vienna.
La terapia ovviamente ha dato i suoi frutti ma la vertebra schiacciata che rischiava di tranciare il midollo spinale, l’ipotesi di finire in sedia a rotelle e chiaramente il timore di non poter più suonare lo hanno accompagnato per mesi. Quando ha suonato a Locarno il tremore si è fatto sentire e questo ha causato una grande angoscia in Allevi, ma il pubblico lo ha osannato e ha compreso così che non era quello il senso del suo lavoro.
“Stavo per alzarmi e annunciare il mio definitivo ritiro dalle scene. Ma il pubblico mi ha dato forza: non gli interessava più la perfezione. Oggi riesco a controllare il tremore con un auto-inganno al cervello. Se mi tremano le dita penso che è bello, che sta andando in scena la mia fragilità, che sono autentico, sono io” ha detto, sorpreso da tutto l’affetto e il calore ricevuti dal pubblico.
Il gatto lo ha aiutato a gestire l’ansia e lo stress ma anche capire quelli che ha definito “i 9 doni” quindi lasciarsi andare, liberarsi dai condizionamenti, è stato fondamentale per iniziare una vita nuova. Oggi quindi tiene sotto controllo la malattia e ha ripreso la sua attività musicale.