Potrebbe arrivare un bonus assunzioni giovani nel decreto Coesioni, e si è in attesa dell’attuazione, ecco cosa prevederebbe.
Con il Decreto Coesione, i giovani under 35 potrebbero avere maggiori opportunità di assunzione, poichè questo ha, tra gli obiettivi, proprio quello di aumentare l’occupazione giovanile in forma stabile, e intende attuare incentivi per le aziende private. Ecco in cosa consisterà l’incentivo, per cui si attende solo il decreto attuativo.
Bonus assunzioni giovani
La situazione occupazionale e lavorativa dei giovani con meno di 35 anni è particolarmente critica, e proprio per cercare di risolverla, il Decreto Coesione vuole introdurre un bonus per incentivare l’assunzione di personale under 35. Al momento si sta attendendo il decreto attuativo da parte del Ministero del Lavoro e del Ministro dell’Economia e delle Finanze. Inoltre, prima di parlare di bonus attivo bisognerà aspettare l’autorizzazione della Commissione europea, ma intanto si può già capire come funzionerà, chi interesserà, e di che entità saranno le erogazioni.
Il Decreto Coesione, all’art. 22 prevede un esonero contributivo transitorio in favore dei datori di lavoro privati che effettuino assunzioni dal 1 settembre 2024 al 31 dicembre 2025 di personale under 35. Nello specifico poi, i contratti devono essere di lavoro subordinato e a tempo indeterminato, ma non di carattere dirigenziale, domestico, o in apprendistato. Rientrano nel bonus anche i contratti a tempo determinato che vengono trasformati in indeterminato. Infine, per ottenere il bonus, i neo-assunti devono avere meno di 35 anni e non essere mai stati assunti a tempo indeterminato. Se si rientra in tutti questi parametri, si può richiedere l’incentivo per puntare sui giovani e sulle loro competenze.
Come funziona l’incentivo
L’incentivo per l’assunzione di giovani under 35 è un esonero contributivo, che consente ai datori di lavoro di esentarsi al 100% dal versamento dei contributi previdenziali, per quanto riguarda la quota a loro carico, per un massimo di 24 mesi, nella misura massima di 500 euro al mese per ogni lavoratore. Questo tetto massimo sale a 650 euro per le regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia.
Attenzione però, perchè se il datore di lavoro ha licenziato in maniera individuale o collettiva, nella stessa unità produttiva in cui poi si assumono under 35, l’esonero contributivo non sarà concesso. A dirlo è il comma 5. Al comma 6 invece si spiega che, se il licenziamento avviene nei sei mesi successivi, si andrà incontro alla revoca dell’esonero e al recupero del beneficio già fruito. Per questo bonus, nel 2024 saranno disponibili 34,3 milioni di euro, nel 2025 458,3 milioni, nel 2026 682,5 milioni e nel 2027 254, 1 milioni di euro.