Materiale scolastico prezzi alle stelle: i presidi lanciano un appello alle case editrici per abbassare i prezzi, sono altissimi.
Siamo ormai prossimi all’inizio del nuovo anno scolastico, e se da un lato c’è fermento positivo, dall’altro moltissime famiglie sono preoccupate per i costi stratosferici da sostenere per il materiale scolastico dei propri figli, ma non solo: stavolta, a lanciare l’appello, sono addirittura i presidi.
Se per i ragazzi tornare a scuola ha un sapore dolce amaro, per le famiglie che devono sostenere i costi dell’istruzione, l’ago della bilancia è spostato decisamente verso l’amaro. Infatti, ogni famiglia deve pagare non solo la retta scolastica, ma anche il materiale che servirà ai loro figli per studiare, imparare e apprendere quanto più possibile. Per supportare quindi, la formazione stessa dei loro figli. Purtroppo, quello del materiale scolastico, è un prezzo che sale progressivamente, di anno in anno.
Per far fronte alle spese i genitori in difficoltà fanno del loro meglio, e fortunatamente ci sono associazioni, come Nonna Roma, che tramite iniziative specializzate, cercano di alleviare il peso economico dell’istruzione donando materiale scolastico alle famiglie più bisognose. I prezzi sono arrivati alle stelle, talmente tanto che per la prima volta non sono i genitori a lanciare un appello, ma addirittura i presidi delle scuole. Ecco cosa sta succedendo.
L’inflazione sta gravando anche sulla scuola, e finalmente a parlare sono anche i presidi. Nello specifico, l’Associazione dei Presidi del Lazio si è fatto sentire e ha rivolto un appello accorato alle case editrici, chiedendo loro collaborazione e partecipazione per la miglior fruizione possibile del materiale scolastico. Cristina Costarelli, presidente dell’Associazione, spiega che le case editrici “dovrebbero evitare di cambiare edizioni annualmente, anche in minimi particolari nei testi, in modo che diventi più facile l’acquisto di libri usati”.
Inoltre, aggiunge la Costarelli, “c’è anche la possibilità del comodato d’uso, cioè chiedere alle famiglie di lasciare i libri a scuola per poter essere ridiffusi in comodato d’uso negli anni successivi per chi ne ha necessità”, cosa che non si può fare se il libro cambia ogni anno. Cristina Costarelli conclude il suo appello dicendo quali sono gli aiuti che gli enti locali forniscono alle famiglie, elencano opportunità legate a voucher e buoni scuola (dal comune per il primo ciclo e dalla regione per il secondo), e aggiungendo infine che “se ci fosse qualcosa di più certamente sarebbe meglio”. Insomma, la situazione si può migliorare, ma tutti dovrebbero mettersi una mano sulla coscienza per trovare una soluzione: ci si arriverà oppure le famiglie dovranno continuare a lottare contro il caro scuola?
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