Con il bonus natalità Lazio, la Regione intende incentivare le nascite nei comuni più piccoli: ecco come funziona e a chi spetta.
Quello della natalità è un problema diffuso in tutta Italia, che colpisce maggiormente i comuni di dimensioni più piccole. Proprio per questo, la Regione Lazio ha deciso di incentivare le famiglie a fare figli, con il bonus natalità. Ecco come funziona, a chi spetta e cosa garantisce ai futuri genitori che decidono di mettere su famiglia in un piccolo comune.
Quest’anno le famiglie con figli di età inferiore ai 3 anni, o che stanno per avere un bambino, potranno ricevere un aiuto da parte della Regione Lazio, a patto che abitino in un comune con pochi abitanti e che rispettino altri requisiti. L’iniziativa della Regione Lazio è volta a incentivare la natalità nei piccoli comuni, che più di ogni altra realtà stanno soffrendo la crisi delle nascite in Italia. Si tratta di un contributo economico che la Regione stanzia una tantum e che può arrivare al massimo a 2.000 euro a bambino.
Uno dei requisiti fondamentali da rispettare per ottenere il bonus è vivere o essere in fase di trasferimento verso i “piccolissimi Comuni” del territorio laziale. Questi comuni, così come stabilisce la legge regionale n. 9 del 7 agosto 2020, sono quelli che hanno meno di 2.000 abitanti. Proprio in ottica del bonus, per chiarire ancora di più la situazione, la Regione ha pubblicato un elenco e dato le linee guida del Bonus nella Delibera di Giunta n. 249 del 2024. Ecco come ottenere il bonus, e quanto può spettare a ogni famiglia.
Per poter ottenere il bonus, come già anticipato, servono diversi requisiti, e nello specifico: essere residenti o essere in procinto di trasferirsi in pianta stabile in un comune con meno di 2.000 abitanti; avere figli di età inferiore a 3 anni o in nascita entro il 31 dicembre 2024; avere un ISEE ordinario o corrente inferiore ai 30.000 euro annui; mantenere la residenza nel Comune per i 5 anni successivi all’erogazione del bonus.
Il bonus è rivolto ai genitori di cittadinanza italiana, dei Paesi dell’UE o con regolare permesso di soggiorno, non essere occupanti abusivi di alloggi pubblici o privati ed essere in regola con gli obblighi di frequenza scolastica in caso di altri figli minori. Saranno i Comuni ad erogare il bonus, il quale andrà in maniera prioritaria alle famiglie con ISEE più basso o con più figli a carico, e alle famiglie monogenitoriali o con una persona con disabilità certificata. Riguardo l’importo, questo va da 500 a 2.000 euro, e a deciderlo è il Comune che lo eroga.
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