Il borgo, situato in questa affascinante zona del Lazio, rappresenta un vero e proprio paradiso per gli amanti di Pinocchio; qui, i bambini potranno vivere esperienze indimenticabili.
Chi non ha mai sentito parlare della storia di Pinocchio? Questo racconto ha affascinato persone di tutte le età in ogni angolo del pianeta. La narrazione, ricca di personaggi simbolici e elementi satirici, si svolge nella Toscana di fine Ottocento. Ma pochi conoscono il legame che questa storia ha con un piccolo borgo nel Lazio.
Nel 1972, la Rai presentò uno sceneggiato che rimarrà impresso nella memoria di molti genitori. Il regista Luigi Comencini, già noto per successi come “Pane, amore e fantasia” e “Tutti a casa” con Alberto Sordi, si dedicò a una delle produzioni televisive più amate: le avventure di Pinocchio, ispirate all’omonimo libro di Carlo Collodi.
La serie, composta da cinque episodi per un totale di 280 minuti, ha incantato gli spettatori. Nel 1982, per festeggiare il decennale, lo sceneggiato venne replicato su Rai TV1, sempre suddiviso in cinque puntate. Oltre alla celebre sigla di Fiorenzo Carpi, il cast includeva attori straordinari come Nino Manfredi nel ruolo di Geppetto, Gina Lollobrigida nei panni della Fata Turchina, Ciccio Ingrassia nella parte della Volpe e Vittorio De Sica nel ruolo del giudice. I luoghi delle riprese hanno lasciato un segno profondo nei telespettatori, molti dei quali sono cresciuti con questa favola. È sorprendente scoprire che gran parte dello sceneggiato fu girato in provincia di Viterbo, nel Lazio, con il piccolo paese di Farnese come principale set. Oggi, Farnese ospita diverse iniziative culturali dedicate a questo famoso racconto.
Farnese non è solo un luogo di memoria, ma anche un punto di partenza per tour culturali promossi da un’associazione dedicata alla valorizzazione del borgo legato a Pinocchio. In particolare, si possono esplorare i luoghi che hanno reso celebre questo piccolo paese.
Il tour inizia dalla piazza centrale, proseguendo lungo via San Magno fino a via Circonvallazione. Qui, i visitatori possono rivivere la scena in cui Mangiafuoco invita i bambini a partecipare al suo spettacolo. Oggi, in queste vie, è possibile ammirare opere di street art ispirate alla storia. La Chiesa di Sant’Umano, ad esempio, è stata utilizzata come casa di Geppetto e della Bottega di Teodoro. Al numero 10 di corso Vittorio Emanuele si trova Casa Farnese, che ha rappresentato la finta stazione dei carabinieri in cui Pinocchio viene portato dopo aver rubato un pesce. Inoltre, dietro il Monastero delle Clarisse, ci sono le scene del Lavatoio e la casa del contadino che, quando Pinocchio chiede del pane, gli lancia dell’acqua dalla finestra. Infine, in via Colle San Martino, si trovano il “Palazzo Scolastico” e l’Osteria “Vendita Vino”, dove Geppetto cerca conforto in un bicchiere di vino.
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