Nuove telecamere a Roma, la città diventa ipersorvegliata: c’è già l’allarme privacy

Stanno per arrivare delle nuove telecamere a Roma, per una maggiore sorveglianza della città. Le gestirà l’intelligenza artificiale.

Nuove telecamere a Roma
Nuove telecamere a Roma

A Roma è in arrivo un nuovo e imponente sistema di videosorveglianza che prevede l’installazione di almeno 15.000 telecamere, tutte gestite da un avanzato software di intelligenza artificiale. L’iniziativa, sostenuta dal sindaco Roberto Gualtieri e coordinata da Francesco Greco, ex magistrato di Mani Pulite e attualmente delegato per la sicurezza di Roma Capitale, è stata recentemente illustrata a “Il Sole 24 Ore”. L’obiettivo è di migliorare la sicurezza della città, in particolare in vista dell’imminente Giubileo.

Nuove telecamere a Roma e allarme privacy

Il nuovo sistema sarà operativo entro la fine dell’anno e promette di rivoluzionare la gestione della sicurezza urbana. Tra le sue potenzialità, c’è la capacità di seguire un’auto sospetta identificata tramite la targa o di calcolare in tempo reale quante persone si radunano in un’area specifica. Questo approccio tecnologico alla sicurezza arriva in un momento in cui Roma è al centro di dibattiti accesi su come affrontare l’aumento della criminalità, specialmente in zone critiche come la stazione Termini e la metropolitana. Incidenti frequenti, come accoltellamenti e scontri tra passeggeri, hanno portato a una crescente richiesta di misure di sicurezza più efficaci.

Tuttavia, l’introduzione di un sistema così massiccio non è priva di critiche. Alcuni esponenti politici, in particolare i consiglieri di Alleanza Verdi Sinistra, Michela Cicculli, Alessandro Luparelli e Nando Bonessio, hanno espresso perplessità sulla scelta di puntare così tanto sulla videosorveglianza.

Che ruolo avranno le telecamere
Che ruolo avranno le telecamere

Secondo loro, il vero problema della sicurezza non si risolve semplicemente con l’installazione di telecamere, anche se supportate dall’intelligenza artificiale. “La sicurezza sui territori deve essere garantita attraverso attività di animazione e socialità, specialmente nei quartieri periferici”, affermano i consiglieri, sottolineando l’importanza di coinvolgere i giovani e di promuovere iniziative che prevengano il crimine alla radice, piuttosto che limitarsi a sorvegliarlo.

I problemi legati alla privacy

I consiglieri di Avs hanno anche sollevato una questione delicata, legata all’uso della tecnologia per il controllo sociale, in particolare il controllo biometrico. Pur riconoscendo che questi strumenti possano avere potenzialità significative, mettono in guardia sui rischi che potrebbero derivarne, come la possibile violazione della privacy dei cittadini e l’introduzione di forme di controllo sociale invasive.
E mentre il nuovo sistema di videosorveglianza promette di rendere Roma una città più sicura, rimane aperto il dibattito su quale sia il miglior approccio per affrontare la questione della sicurezza urbana. Da un lato, c’è la fiducia nella tecnologia come strumento di prevenzione e controllo, dall’altro, c’è la convinzione che solo un impegno sociale e comunitario possa realmente fare la differenza.

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