È la “Pompei” del Lazio, un angolo immerso completamente nel verde; si tratta di un sito archeologico di grande fascino e valore storico che merita una visita.
In provincia di Latina, in una località poco conosciuta, si nasconde un angolo di storia che sembra essere sopravvissuto al tempo. La strada che si snoda attraverso questa area offre uno scorcio sulla pianura pontina e, sebbene risalga a migliaia di anni fa, ha mantenuto intatta la sua pavimentazione. Camminare su questi antichi ciottoli, calcati un tempo dai Romani, è un’esperienza affascinante e immersiva. Questa via è spesso trascurata dai turisti, principalmente per la sua distanza dalla Capitale e la sua posizione ai piedi dei Monti Lepini.
Il sito archeologico in questione è l’antica città di Norba, che sorge a pochi chilometri da Latina. Norba, nonostante la sua fama limitata, è una perla nascosta per gli appassionati di storia e archeologia. Per esplorare le strade che un tempo ospitavano la vita quotidiana dei Romani, è necessario attraversare imponenti mura ciclopiche. Da qui, si può godere di una vista panoramica sulla campagna circostante.
All’interno delle mura, tra i resti di cisterne e templi, è possibile rivivere la vita dell’antica cittadina. A pochi passi dal sito, il Museo Archeologico di Norma offre ulteriori dettagli attraverso documenti, modelli e ricostruzioni. L’ingresso è gratuito e il percorso, sebbene antico, è facilmente percorribile, rendendolo ideale per una visita anche con i bambini.
Norba, situata nel Comune di Norma, fu fondata intorno al VI secolo a.C. e inizialmente era una rivale di Roma. Ma nel tempo, si schierò con Tarquinio il Superbo. La città subì una grande distruzione nel 89 a.C. quando Emilio Lepido, dopo un saccheggio dei Volsci, ordinò la sua distruzione. Per questo motivo, Norba è anche conosciuta come una “città fantasma”. Un altro episodio drammatico arricchisce il mistero di Norba: durante la guerra civile tra Gaio Mario e Silla (88-82 a.C.), la città si alleò con Mario. Assediata dalle forze di Silla, la popolazione preferì suicidarsi e distruggere le proprie case piuttosto che arrendersi. Norba resistette con determinazione fino alla sua completa distruzione.
Oggi, Norba è un parco archeologico che invita i visitatori a perdersi tra le sue antiche strade lastricate. Un tempo queste vie erano fiancheggiate da colonne, delle quali restano solo le basi. Le principali attrazioni includono Porta Maggiore, che segna l’ingresso nella città antica, l’Acropoli maggiore con i resti di un tempio dedicato a Diana, e l’Acropoli minore. Dominante sulla pianura pontina, si trova anche il Santuario di Giunone Lucina, un altro importante sito dell’antica Norba.
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