Le soste lungo uno dei percorsi più belli d’Europa, alla scoperta di bellezze naturali e antichi borghi, prima del gran finale.
Il Lazio ha un territorio molto vario, contrassegnato da ambienti naturali e paesaggi molto diversi. Dalle aspre cime dei Monti della Laga alle coste sabbiose di Sabaudia, dagli specchi d’acqua dei Castelli Romani, alle praterie e ai boschi della Tolfa, dove a farla da padrona è la natura.
Ma la presenza dell’uomo è più che millenaria con borghi e paesi ricchi di storia e testimonianze della cultura e delle tradizioni del posto. Fino ad arrivare alla Città Eterna dove confluiscono ancor oggi le antiche vie consolari, capolavori dell’ingegneria romana. Ed è proprio di un percorso antico e ricco di significati storici e religiosi che andiamo a parlare.
Si parla della via Francigena, parte di una vasta rete di percorsi che portavano dall’Europa occidentale, fin dall’Inghilterra, a Roma per poi dirigersi verso il Sud d’Italia e la Puglia, dove erano situati i porti d’imbarco per la Terrasanta, meta di pellegrini e crociati.
Ma il tratto laziale era di grande importanza, perché conduceva a Roma e alla sede papale, centro della cristianità. Oggi la via Francigena anche nel tratto della nostra regione è stato risistemato e consente agli escursionisti di visitare paesi e centri urbani, oltre che di toccare interessanti località naturali. La prima sosta laziale del percorso è nella cittadina di Acquapendente, immersa nel verde dei boschi tra chiese e castelli.
Si arriva poi a Montefiascone, costeggiando un tratto del lago di Bolsena in un continuo saliscendi tra uliveti, pascoli e boschi con i panorami incantevoli sullo specchio d’acqua. Sosta successiva a Viterbo e al suo centro storico medievale, ricco testimonianze del gotico nel quartiere di San Pellegrino. Da qui si può seguire un percorso che costeggia l’antica via Cassia, ma c’è anche la possibilità di una variante.
Questa conduce ai Monti Cimini e al lago di Vico, di origine vulcanica circondati da fitti boschi di faggi tra cui si trovano i ruderi dell’Osteria della Rosa, dove sostò Leonardo da Vinci nel suo viaggio verso Roma. Altra sosta a Sutri paese antico e ricco di storia fin dall’epoca etrusca, con il suo anfiteatro romano scavato nel tufo. Ci si dirige poi verso Campagnano Romano, attraverso pascoli e campi coltivati.
Un po’ di tempo meritano le Cascate di Monte Gelato, immerse nel verde. Si prosegue poi nella zona del Parco di Veio, un’area incontaminata alle porte della capitale, tra boschi e radure. In particolare da ricordare la Valle del Sorbo, inserita dall’UE tra i siti di importanza comunitaria per il suo grande valore naturalistico.
Infine Roma, attraverso la riserva dell’Insugherata e il parco di Monte Mario, detto il monte gaudio, per la gioia dei pellegrini che da qui scorgevano la città meta del loro lungo viaggio da tutta Europa.
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