Un’auto apparentemente comune nasconde un segreto che ha fatto innamorare il più potente industriale italiano. Una storia di passione e potenza.
L’Avvocato Gianni Agnelli, figura leggendaria dell’industria italiana, era noto per il suo stile impeccabile e i suoi gusti raffinati. Ma c’era qualcosa che lo faceva emozionare come un ragazzino, un oggetto che custodiva gelosamente e che pochi conoscevano.
Non si trattava di un gioiello prezioso o di un’opera d’arte, ma di un’automobile che all’apparenza sembrava come tante altre sulle strade italiane degli anni ’80. Eppure, questa vettura nascondeva un segreto che la rendeva unica al mondo, un gioiello meccanico creato su misura per il suo illustre proprietario.
La belva travestita da agnello
Immaginate di vedere una Fiat 131 Supermirafiori color argento per strada. Niente di speciale, direte voi. Ma se poteste sollevare il cofano, rimarreste a bocca aperta. Questa non era una 131 qualunque, ma la 131 S dell’Avvocato Agnelli, un esemplare unico nel suo genere.
Come un lupo travestito da tenero agnellino, questa berlina all’apparenza comune nascondeva un cuore da vera sportiva. Sotto il cofano batteva un motore Abarth speciale, capace di sprigionare ben 150 cavalli. Una potenza incredibile per l’epoca, che permetteva a questa belva travestita da auto di famiglia di sfiorare i 200 km/h.
Ma non era solo questione di potenza. L’Avvocato aveva voluto il meglio del meglio per la sua 131 S. Il differenziale a slittamento limitato garantiva una tenuta di strada eccezionale, mentre le gomme Michelin TRX assicuravano un grip da vera auto da corsa. E poi c’era quel volante Abarth, che faceva sentire Agnelli come se fosse al comando di una vera auto da competizione.
Immatricolata nel gennaio del 1983, questa 131 S speciale ha percorso finora 53.772 km. Era l’auto preferita dell’Avvocato, quella che guidava con più gusto tra tutte le sue vetture storiche. E non era solo per le prestazioni: questa Fiat era anche all’avanguardia per comfort e sicurezza.
Fu la prima auto in Italia ad avere l’antenna e il walkie-talkie della guardia del corpo integrati nel cruscotto. Un dettaglio che la dice lunga sull’importanza del suo proprietario. E poi c’era l’aria condizionata, un lusso per l’epoca che rendeva i viaggi ancora più piacevoli.
Questa 131 S era come un abito su misura per Agnelli: all’apparenza sobria e classica, ma con dettagli di alta classe che solo i veri intenditori potevano apprezzare. Era il riflesso perfetto della personalità del suo proprietario: potente ma discreta, elegante ma con un cuore sportivo.
Oggi, questa Fiat 131 S rimane un pezzo unico, testimone di un’epoca in cui l’industria italiana era al top e il suo proprietario era considerato l’uomo più influente del Paese. È più di un’auto: è un pezzo di storia su quattro ruote, il ricordo di un amore speciale tra un uomo e la sua macchina.