Roma: un militante di Rifondazione Comunista è stato aggredito davanti alla sede di piazzale degli Eroi
Domenica mattina, senza alcun apparente motivo, un militante del Partito della Rifondazione Comunista è stato aggredito domenica davanti alla sede della federazione situata a Piazzale degli Eroi. L’aggressione non solo ha visto come vittima Giovanni Barbera, ma ha anche portato alla distruzione di una vetrata della sede del partito.
L’ episodio ha scosso l’intera comunità politica e cittadina di Roma e secondo quanto riportato da Maurizio Acerbo, segretario nazionale del Partito della Rifondazione Comunista, l’aggressore era intento a strappare manifesti che esprimevano solidarietà verso il popolo palestinese. Al tentativo di Giovanni Barbera di fermarlo, l’aggressore ha reagito con violenza estrema, tentando prima di colpirlo con un manganello retrattile e successivamente con una bottiglia.
Giovanni Barbera racconta di essere riuscito a evitare il colpo del manganello grazie a un rapido movimento all’indietro ma è stato poi colpito con calci. La violenza dell’attacco non si è limitata alle lesioni fisiche inflitte al militante ma si è estesa anche ai danni materiali alla struttura che ospita la federazione romana del partito. L’uomo responsabile dell’attacco è stato fermato e identificato dai carabinieri poco dopo l’accaduto. Il dettaglio che l’aggressore portasse la kippah suggerisce una possibile appartenenza alla comunità ebraica romana. Questo aspetto ha sollevato preoccupazioni in merito alle tensioni intercomunitarie nella capitale italiana.
Il segretario Acerbo esprime profondo rammarico per l’accaduto, sottolineando come questo episodio possa riflettere una deriva preoccupante all’interno della comunità ebraica romana legata all’identificazione con le politiche israeliane guidate dall’estrema destra di Netanyahu. Tuttavia, rimarca la solidarietà del partito verso la causa palestinese basata sui principi democratici, internazionalisti e antifascisti che includono il contrasto all’antisemitismo. La nota conclude con parole di solidarietà nei confronti di Giovanni Barbera per il coraggio dimostrato nell’affrontare l’aggressione. Il partito esprime vicinanza al proprio militante sottolineando come tale atto violento non scalfisca ma anzi rafforzi gli ideali per cui combattono quotidianamente.
L’aggressione subita da Giovanni Barbera davanti alla sede politica del partito in cui milita, mette in evidenza le tensioni presenti nel tessuto sociale italiano riguardanti i conflitti internazionali e le loro ripercussioni locali. La speranza espressa dal Partito della Rifondazione Comunista è quella che i vertici della comunità ebraica prendano posizione contro questo tipo di violenze per promuovere un dialogo costruttivo basato sul rispetto reciproco tra le diverse comunità presenti nella società italiana.
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