Il caldo intenso e i cambiamenti climatici di questi ultimi anni si fanno sentire anche sull’agricoltura: vendemmia mai così precoce
La vendemmia del 2024 si annuncia come una delle più precoci mai registrate in Italia, con un anticipo di circa 10/15 giorni rispetto a quelle che sono state fino ad ora, le tempistiche tradizionali. Questo fenomeno è direttamente collegato agli effetti dei cambiamenti climatici che hanno portato anche quest’anno, ad un’estate particolarmente calda e a una marcata assenza di precipitazioni. Tali condizioni hanno accelerato la maturazione delle uve, soprattutto nelle regioni meridionali del paese. La Coldiretti ha segnalato l’inizio delle operazioni di vendemmia a Contessa Entellina, nella provincia di Palermo, dove sono stati raccolti i primi grappoli di uve Chardonnay.
Il clima atipico dell’anno pone diverse sfide per il settore vitivinicolo italiano. Il Sud è stato particolarmente colpito dalla siccità, mentre il Nord ha dovuto fare i conti con maltempo e fenomeni estremi come nubifragi e grandinate. Nonostante le difficoltà, le viti sembrano aver mostrato una resistenza maggiore rispetto ad altre colture al Sud, dove il caldo ha anche ridotto il rischio di peronospora. Al Nord invece la situazione rimane incerta a causa degli eventi meteorologici avversi che potrebbero influenzare negativamente la qualità della produzione.
Manteniamo i nostri segni distintivi malgrado la precocità della vendemmia
L’Italia si distingue per una straordinaria biodiversità nel settore vitivinicolo con 635 varietà iscritte al registro viti. Questa ricchezza permette al paese non solo di anticipare la vendemmia rispetto ad altri paesi europei ma anche di prolungarla fino a novembre grazie alla varietà delle uve coltivate su tutto il territorio nazionale. La produzione italiana può contare su un ampio riconoscimento internazionale con circa il 70% delle bottiglie prodotte destinate a denominazioni Docg, Doc e Igt.
La vendemmia rappresenta un momento cruciale per l’economia italiana legata al vino, offrendo opportunità lavorative dirette a circa 1,3 milioni di persone impegnate in vigneti, cantine e nella distribuzione commerciale oltre che in attività connesse e servizi vari. Tuttavia le sfide poste dal cambiamento climatico richiedono un’attenzione crescente verso pratiche sostenibili che possano garantire la salvaguardia dell’ambiente senza compromettere la qualità del prodotto finale. L’avvio anticipato della vendemmia del 2024 evidenzia sia le potenzialità sia le vulnerabilità del settore vitivinicolo italiano nell’affrontare gli effetti dei cambiamenti climatici. La capacità degli operatori del settore di adattarsi alle nuove condizioni ambientali sarà determinante per mantenere alta la qualità della produzione vinicola italiana nel mondo.