Qualche giorno fa il Ministro Schillaci, aveva paventato l’opportunità di un incremento del numero degli infermieri, ora si fa sul serio
Ormai è già da qualche anno che il sistema sanitario nazionale, si trova ad affrontare una sfida durissima, legata soprattutto all’atavica carenza di personale infermieristico. In un’intervista di qualche giorno fa rilasciata a ‘Il Messaggero’, il ministro della Salute, Orazio Schillaci, aveva delineato quelle che erano strategie del governo per affrontare questa problematica e aveva altresì annunciato l’avvio di iniziative volte a reclutare infermieri anche dall’estero e in particolare dall’India.
La scelta dell’India come principale fonte di reclutamento non è casuale. Il Paese asiatico dispone infatti di un vasto bacino di risorse umane qualificate nel settore infermieristico. “Si guarda all’India, ma anche al Sud America”, ha dichiarato Schillaci, sottolineando la necessità immediata di integrare il personale sanitario italiano con professionisti provenienti da altre nazioni. La ripresa dei contatti con l’ambasciata indiana rappresenta un passo significativo verso la realizzazione di questo obiettivo.
Oltre alle misure immediate per colmare la carenza di infermieri, nel corso dell’intervista, il ministro aveva evidenziato anche una sorta di progetto a lungo termine, atto anche a rafforzare lo stesso sistema sanitario nazionale. A partire dal 2025 verrà adottato un nuovo calcolo del fabbisogno che dovrebbe permettere superamenti del tetto di spesa e consentire così l’assunzione di un maggior numero di medici e operatori sanitari.
La soluzione alla crisi non passa solo attraverso il reclutamento estero ma richiede anche una valorizzazione della professione infermieristica all’interno del Paese. In questo senso, Schillaci nell’intervista aveva messo in evidenza il lavoro svolto in collaborazione con la Federazione nazionale dell’Ordine professionale degli infermieri per migliorare le condizioni lavorative e offrire maggiori gratificazioni economiche agli operatori del settore.
L’iniziativa non mira solamente a risolvere l’emergenza attuale ma intende anche promuovere una rivalutazione complessiva della figura dell’infermiere nel contesto sanitario italiano. Attraverso incentivi economici e prospettive concrete di crescita professionale si punta a rendere più attraente questa carriera sia per i giovani italiani sia per i professionisti stranieri. Ad ogni modo l’Italia si sta apprestando ad accogliere nuovi infermieri dall’estero e lo fa ovviamente per provare far fronte alla forte carenza che si riscontra oggi nel settore sanitario. Nel contempo però, emerge anche e chiaramente la volontà politica di investire sulla valorizzazione delle competenze professionali degli operatori sanitari come pilastro fondamentale, al fine di garantire, al nostro sistema sanitario nazionale, un futuro sostenibile.
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