Autovelox ‘illegali’: è iniziato in tutta Italia, il sequestro, da parte della Polizia Stradale di tutti gli apparecchi non omologati
Dopo quanto appurato negli ultimi giorni, con un’operazione senza precedenti, la polizia giudiziaria della Sezione Polizia stradale di Cosenza ha avviato il sequestro, su scala nazionale, degli autovelox T-EXSPEED v 2.0, considerati illegali a seguito di approfondite indagini. La decisione ha interessato diverse regioni italiane, dal Piemonte alla Sicilia, passando per l’Emilia e la Puglia, con un focus particolare sulle postazioni fisse per il rilevamento della velocità sia media che puntuale.
La decisione di procedere al sequestro è stata presa dopo una lunga e complessa indagine condotta dalla Squadra di polizia giudiziaria della Sezione Polizia stradale di Cosenza. Il decreto di sequestro preventivo è stato emesso dal gip di Cosenza a seguito dell’accertamento della non legittimità del sistema T-EXSPEED v 2.0 utilizzato per il rilevamento delle violazioni della velocità. Gli investigatori hanno sottolineato la delicatezza e le implicazioni economiche dell’indagine nel settore dei controlli sulla velocità.
Gli accertamenti hanno evidenziato gravi irregolarità nella gestione degli autovelox T-EXSPEED v 2.0: mancata omologazione e assenza del prototipo necessario per accertare la legittimità delle violazioni rilevate da questi sistemi. Queste apparecchiature, spesso proprietà di società private noleggiate ad enti locali, presentano quindi un rischio concreto di danno erariale in caso di ricorso da parte degli utenti multati ingiustamente.
Il fenomeno degli autovelox illegali non si limita a una singola regione ma abbraccia l’intero territorio nazionale con apparecchiature dislocate in numerosi comuni e città tra cui Venezia, Vicenza, Modena, Reggio Emilia fino a toccare realtà più piccole come Pomarico o Carlentini. La vastità geografica dell’operazione sottolinea l’estensione del problema legato all’utilizzo illegittimo dei dispositivi per il controllo della velocità.
Di fronte alla scoperta dell’illegittimità degli autovelox T-EXSPEED v 2.0 si apre ora la possibilità per i cittadini sanzionati ingiustamente di contestare le multe ricevute attraverso questi dispositivi non conformi alle normative vigenti. Una recente sentenza della Cassazione ha stabilito che oltre all’annullamento del verbale può essere richiesto anche il risarcimento delle spese legalmente sostenute nel processo di contestazione.
L’intervento delle autorità competenti mette in luce le criticità esistenti nel sistema dei controlli stradali automatizzati e solleva questionamenti importantissimi sulla trasparenza e legalità delle procedure adottate dagli enti locali nella gestione dei sistemi automatici per il rilevamento delle infrazioni stradali.
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