Dopo l’ennesimo rogo che ha portato di nuovo alla ribalta, le difficoltà che hanno i Vigili del Fuoco, ora i Sindacati rincarano la dose
In un periodo in cui la città di Roma è avvolta dalle fiamme degli incendi, emerge una preoccupante carenza all’interno del corpo dei vigili del fuoco: la mancanza di autisti per i mezzi di soccorso. Questa situazione critica solo qualche giorno fa era stata denunciata dall’Unione Sindacale di Base (Usb), che aveva messo in luce un paradosso che non solo limita l’efficacia delle operazioni di soccorso ma espone anche i cittadini a rischi maggiori e questo si è palesato da tempo e non solo a seguito d quanto accaduto mercoledì 31 luglio.
Il distaccamento dei vigili del fuoco di Prati, nel cuore della capitale, si trova in una situazione particolarmente paradossale. Nonostante sia tornata operativa l’autoscala AS/9, essenziale per le operazioni di soccorso e che era mancata durante il tragico incendio in cui perse la vita il dentista Ernesto Tafuri lo scorso 5 aprile, attualmente non ci sono autisti disponibili per guidarla. Paolo Cergnar, del coordinamento provinciale Usb, descrive questa condizione come uno smacco e un’umiliazione sia per i pompieri che prestano servizio nella sede sia per i cittadini romani.
Vigili del fuoco sotto organico: una situazione emblematica
La problematica relativa alla mancanza di autisti qualificati non si limita al solo distaccamento di Prati ma si estende a tutto il comando dei vigili del fuoco di Roma, con particolare riferimento alle sedi periferiche come Anzio, Colleferro, Subiaco, Civitavecchia, Campagnano e Bracciano. In quest’ultima località emerge anche la difficoltà legata alla mancanza di personale con patente nautica necessaria per condurre le imbarcazioni utilizzate nelle operazioni sul lago. Le carenze nell’organico dei vigili del fuoco rappresentano una problematica nota da tempo ma che assume contorni ancora più gravi considerando l’aumento degli incendi nella città eterna.
Quasi quotidianamente si registrano roghi che vanno dalla semplice vegetazione a veri e propri incendi industriali con materiali plastici e rifiuti vari. Di fronte a questa emergenza crescente, il sindacato Usb sottolinea lo sconforto dei vigili costretti ad “alzare bandiera bianca”, non come segno di arrendevolezza ma come espressione della frustrazione nel non poter esercitare al meglio il proprio lavoro salvavita. La denuncia dell’Usb aveva già fatto luce sulla cruda realtà affrontata quotidianamente dai vigili del fuoco romani e ora, con quello che è accaduto mercoledì scorso a Monte Mario, la situazione si è fatta ancora più drammatica: tra risorse insufficienti e mezzi sotto-utilizzati a causa della mancanza di personale qualificato. Una situazione che richiede interventi tempestivi da parte delle autorità competenti per garantire sicurezza ai cittadini e permettere ai pompieri di svolgere efficacemente il loro prezioso lavoro.