Covid, maxi-studio rivela: dopo la vaccinazione meno infarti e ictus. Un’analisi approfondita su milioni di persone
Un’indagine su vasta scala ha portato alla luce risultati significativi riguardanti l’impatto della vaccinazione anti-Covid sulla salute cardiovascolare. Lo studio, che ha coinvolto quasi l’intera popolazione inglese, evidenzia una riduzione degli episodi di infarto e ictus nei soggetti vaccinati.
La ricerca, pubblicata sulla prestigiosa rivista ‘Nature Communications’, è stata condotta da un team di scienziati provenienti dalle università di Cambridge, Bristol ed Edimburgo. Attraverso l’utilizzo dei dati sanitari anonimizzati di 46 milioni di adulti in Inghilterra, forniti dal National Health Service e analizzati in un ambiente sicuro messo a disposizione dal Data Science Centre della British Heart Foundation presso l’Health Data Research UK, gli studiosi hanno potuto confrontare l’incidenza delle malattie cardiovascolari prima e dopo la somministrazione del vaccino anti-Covid.
I risultati dello studio indicano una diminuzione significativa dell’incidenza di trombosi arteriose, come infarti e ictus, nelle settimane successive alla somministrazione della prima dose del vaccino. In particolare, si è osservata una riduzione fino al 10% nelle prime 13-24 settimane dopo la prima dose. Dopo la seconda dose del vaccino AstraZeneca e Pfizer/BioNTech, l’incidenza è stata rispettivamente fino al 27% e al 20% inferiore. Anche per quanto riguarda gli eventi trombotici venosi comuni come embolia polmonare e trombosi venosa profonda degli arti inferiori si è registrato un andamento simile.
Gli autori dello studio sottolineano che le malattie cardiovascolari presentano un’incidenza più alta a seguito dell’infezione da Covid-19, specialmente nei casi più gravi. Questo potrebbe spiegare perché le persone vaccinate mostrano una minore incidenza di infarti e ictus rispetto a quelle non vaccinate. Tuttavia, precisano che ulteriori spiegazioni esulano dagli obiettivi specifici della loro ricerca.
Nonostante ricerche precedenti abbiano identificato un aumento dell’incidenza di rare complicazioni cardiovascolari post-vaccinali come miocarditi o pericarditi per i vaccini a mRna (esempio Pfizer/BioNTech) o trombocitopenia trombotica indotta da alcuni tipi di vaccini adenovirali (come AstraZeneca), questo studio non ha rilevato nuove condizioni avverse legate alla somministrazione del farmaco anti-Covid-19. Gli scienziati ribadiscono quindi che i benefici derivanti dalla campagna vaccinale superano ampiamente i possibili rischi associati.
Venexia Walker dall’università di Bristol enfatizza il ruolo cruciale dei dati disponibili sull’intera popolazione nello studiare gli effetti combinati delle diverse formulazioni dei vaccini anti-Covid oltre alle rare complicanze cardiovascolari associate. La ricercatrice sottolinea quanto sia fondamentale proseguire nell’esplorazione dei benefici legati alla campagna di immunizzazione globale contro il Covid-19 per garantire una protezione ottimale alla popolazione mondiale.
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