Salute e alimentazione: più giovani con la dieta vegana, secondo la scienza riduce l’età biologica. La metodologia dello studio
Un recente studio condotto su 21 coppie di gemelli omozigoti adulti ha aperto nuove prospettive sul rapporto tra alimentazione e invecchiamento. Pubblicata su Bmc Medicine, la ricerca suggerisce che seguire una dieta vegana potrebbe contribuire a ridurre l’età biologica, offrendo così un approccio innovativo per rallentare i processi di invecchiamento.
Il team di ricerca, guidato da Varun Dwaraka e Christopher Gardner, ha attentamente pianificato lo studio per minimizzare l’impatto di fattori ambientali esterni e concentrarsi esclusivamente sugli effetti dell’alimentazione. Ai partecipanti è stato chiesto di aderire a due regimi dietetici distinti per otto settimane: uno basato esclusivamente su alimenti vegetali e l’altro onnivoro. Questa metodologia ha permesso ai ricercatori di osservare gli effetti diretti della dieta sulla salute dei gemelli.
Effetti della dieta vegana sull’età biologica
I risultati dello studio hanno evidenziato come il gruppo che ha seguito la dieta vegana abbia mostrato una significativa riduzione delle stime dell’età biologica rispetto al gruppo onnivoro. Tale calcolo si basa sui livelli di metilazione del DNA, un tipo di modificazione epigenetica che può influenzare l’espressione genetica senza alterare il DNA stesso. Precedenti ricerche avevano già associato un aumento dei livelli di metilazione del DNA all’invecchiamento; pertanto, la diminuzione osservata nel gruppo vegano rappresenta un indicatore positivo verso il rallentamento del processo d’invecchiamento.
Oltre alla riduzione dell’età biologica, lo studio ha rilevato miglioramenti anche in altri aspetti della salute nei partecipanti che seguivano la dieta vegana. In particolare, è stata osservata una diminuzione dell’età del cuore e miglioramenti nei sistemi ormonali, epatici, infiammatori e metabolici. Interessante notare come i partecipanti al regime vegano abbiano perso mediamente due chilogrammi in più rispetto ai loro controparti onnivori nelle prime quattro settimane dello studio. Questa perdita di peso potrebbe aver giocato un ruolo nelle differenze registrate nell’età epigenetica tra i due gruppi.
Nonostante i risultati promettenti, gli autori dello studio sottolineano la necessità di ulteriori indagini per comprendere appieno le relazioni tra composizione della dieta, peso corporeo e invecchiamento. Inoltre, sarà cruciale valutare gli effetti a lungo termine delle diete vegane sulla salute generale e sul processo d’invecchiamento.
Questo studio rappresenta quindi un passo importante nella comprensione del potenziale impatto positivo della nutrizione sulla longevità e apre nuove strade per future ricerche nel campo dell’alimentazione e dell’invecchiamento.