Per una gita fuori porta nel Lazio, è impossibile non visitare questo luogo incantato. Un’esperienza fatta di magia e tante leggende.
Il territorio italiano è in grado di poter accontentare chiunque, vista la sua morfologia contraddistinta da zone costiere, ma anche da montagne imponenti. Queste due caratteristiche naturali sono ancor più suggestive quando si incontrano in luoghi da cui è possibile vedere dei paesaggi a dir poco suggestivi. Fra questi, ve n’è uno nel Lazio che deve essere visitato almeno una volta nella vita, vista la magia che riesce a emanare, specie per via delle tante leggende raccontate fra le viuzze strette del borgo.
Il centro abitato è contornato da tanta natura e solo questo può bastare per poter attirare migliaia di turisti durante tutto l’anno. Nel periodo estivo, però, la parte costiera è quella più battuta, anche grazie a spiagge meravigliose e acque cristalline in cui è possibile immergersi. Inoltre, c’è una caratteristica naturale del tutto inconsueta, ossia quella di una montagna spaccata situata in provincia di Latina.
Ci troviamo nella zona definita la perla del Tirreno e non potrebbe essere altrimenti, viste le tante meraviglie naturali qui presenti. Più precisamente, parliamo di Gaeta, città situata nel Lazio meridionale e sul promontorio che divide da secoli l’omonimo golfo e quello di Terracina. Era l’VIII secolo quando sorse il primo nucleo medievale, per poi estendersi fino al X secolo. Tanta storia, miti e leggende, quindi, qui la fanno da padrone, come anche delle visioni naturalistiche di altissimo livello.
I ripidi pendii qui presenti, i quali sono accentuati dall’altura di monte Orlando, furono necessari per poter rendere il nucleo primitivo una vera piazzaforte naturale. Dopodiché, venne fortificata con una grande cinta muraria da parte degli antichi romani, i quali la governavano dalla città di Formia.
Nel corso dei secoli vennero erte diverse chiese, così da dare a Gaeta anche il secondo nome di Città delle cento chiese. Inoltre, la Montagna Spaccata rende questo borgo ancor più magico e anche un po’ surreale. La leggenda narra che la montagna sia stata divisa in due blocchi nel momento in cui venne crocifisso Gesù Cristo. In effetti, all’interno della spaccatura vi è una citazione del vangelo secondo Matteo: “La terra tremò e tutte le rocce si spaccarono quando Gesù rese lo spirito”. Infine, proprio sulla vetta del promontorio è stato erto il Santuario dela SS. Trinità, il quale fu fondato sulle rovine della Villa di Munazio Planco da parte dei Padri Benedettini.
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