Calano in maniera importante i mutui diretti alle famiglie: lo dice Bankitalia in un rapporto che riguarda il secondo semestre 2023
Nel secondo semestre del 2023, si è registrato un forte calo nella domanda di mutui per l’acquisto di abitazioni e di crediti per finalità di consumo da parte delle famiglie italiane. Questa tendenza ha interessato tutte le aree del Paese, come evidenziato dall’indagine Regional Bank Lending Survey condotta dalle filiali regionali della Banca d’Italia su un campione rappresentativo di 244 banche. Tale diminuzione della domanda si inserisce in un contesto economico e finanziario particolarmente complesso, caratterizzato da una serie di fattori che hanno influenzato le decisioni delle famiglie italiane.
Parallelamente al calo della domanda, l’indagine ha rilevato un lieve irrigidimento dei criteri di offerta sui mutui per l’acquisto di abitazioni in tutte le ripartizioni geografiche del Paese. Questa maggiore restrittività nell’erogazione dei prestiti si riflette anche nei criteri adottati dalle banche per la concessione dei prestiti finalizzati al consumo, i quali hanno subito un peggioramento su tutto il territorio nazionale. In questo scenario, emerge chiaramente come il settore bancario stia adottando una posizione più cauta nell’erogazione del credito alle famiglie.
L’analisi condotta dalla Banca d’Italia ha messo in luce alcuni cambiamenti significativi nelle caratteristiche dei nuovi mutui erogati nel corso dell’anno.
In particolare, è stato osservato un decremento nel rapporto loan-to-value (LTV) al momento dell’origine del finanziamento, sceso sotto la soglia del 70%, indicando una maggiore prudenza sia da parte delle banche che degli acquirenti nell’accendere nuovi finanziamenti a fronte dell’aumentare dei prezzi degli immobili residenziali. Allo stesso tempo, la durata media dei nuovi mutui ha continuato a crescere, raggiungendo i 25 anni; tale incremento riflette l’esigenza delle famiglie italiane di contenere l’importo delle rate mensili in un contesto economico sfavorevole.
Dall’indagine emerge anche che nel 2023 è aumentata la quota dei finanziamenti erogati con scadenza pari o superiore ai 30 anni e contemporaneamente è diminuita quella dei nuovi mutui con LTV superiore all’80%. Ciò suggerisce una crescente cautela sia da parte delle istituzioni creditizie che degli acquirenti. Interessante notare come quasi un terzo delle nuove erogazioni prevedesse forme di flessibilità nei rimborsi, segno che le banche cercano comunque moduli operativi capaci di adattarsi alle esigenze variabili delle famiglie italiane.
Inoltre, circa il 34% dei nuovi finanziamenti era assistito da polizze assicurative aggiuntive rispetto a quelle obbligatorie sull’immobile ipotecato; questa percentuale è in aumento rispetto all’anno precedente e testimonia una crescente ricerca della sicurezza sia da parte degli istituti bancari che degli acquirenti.Queste tendenze delineano uno scenario complesso nel quale le dinamiche del mercato immobiliare e quello creditizio sono strettamente interconnesse con le condizioni economiche generali e con i comportamenti precauzionali tanto delle banche quanto delle famiglie italiane.
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