Riuscire ad andare in pensione a 61 anni sembra impossibile? Ecco quale categoria di lavoratori invece può raggiungere questo risultato.
Per molte persone riuscire a raggiungere l’età pensionabile è una sorta di chimera. C’è chi ha la partita iva, ad esempio, e sostiene che non vedrà mai questo traguardo. In egual misura anche i lavoratori dipendenti vedono l’età pensionabile sempre più lontana e quasi irraggiungibile.
A peggiorare la situazione in tal senso ci sono i continui interventi legislativi che aumentano gli anni di lavoro prima di dire “basta” (oggi siamo a circa 67 anni) e anche i tagli agli assegni non contribuiscono positivamente. Tuttavia, per alcuni lavoratori, sembra esserci uno spiraglio di possibilità: andare in pensione a 61 anni, per alcuni è possibile! Ma di chi si tratta?
Si lavora una vita intera per raggiungere il traguardo della pensione e potersi poi godere un po’ di riposo e, perché no, anche fare tutti i viaggi che si sono rimandati in precedenza. Certo è che se la pensione si ottiene a 60 anni è un conto, a 67 invece, cambia tutto. Se per la maggior parte delle persone l’età pensionabile si allontana inesorabilmente, per altre invece potrebbe arrivare a 61 anni. Si tratta di categorie di lavoratori specifiche che sono i lavoratori notturni.
Chi, per almeno metà della propria vita lavorativa, ha svolto turni di notte, dalle 22:00 alle 5, dalle 23:00 alle 6 o dalle 24:00 alle 7, ha il diritto di andare in pensione a 61 anni. In alternativa, lo stesso trattamento viene riservato ai lavoratori subordinati che per almeno 78 giorni all’anno possono andare in pensione con 35 anni di contributi. Colo che svolgono questa tipologia di lavoro ma sono autonomi hanno sempre bisogno di 35 anni di contributi, ma si passa da 61 a 62 anni.
Coloro che invece non arrivano a svolgere 78 giorni all’anno di turni notturni, ma sono nel range 72-77 possono andare in pensione a 62 anni. Chi invece è nel range 64-71 vanno in pensione a 63 anni e così via…
Chiaramente questa tipologia di vantaggio è agognata da molti, ma, al contempo, significa aver vissuto la propria vita lavorativa sottoposti a stress e a situazioni di lavoro molto usuranti. Ciò che tanti sperano oggi è che, ovviamente, i Governi vadano a migliorare questa situazione permettendo quindi a sempre più persone di andare in pensione ad un’età più giovane con assegni che permettano anche una vita più che dignitosa. Ci si riuscirà?
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