Novità per quanto riguarda la busta paga. Adesso potrai capire se ti spettano gli arretrati dal datore di lavoro: farlo è semplicissimo.
Quando lo stipendio risulta inferiore rispetto a quanto effettivamente dovuto, il lavoratore ha il diritto di rivolgersi al datore di lavoro per richiedere il pagamento degli arretrati non corrisposti. È fondamentale che ogni dipendente sia ben informato sui propri diritti, in modo da poter agire prontamente qualora vengano negati. La buona notizia è che gli importi non percepiti possono essere recuperati, poiché la legge consente di richiederli come arretrati.
Per questo motivo è essenziale conoscere il contratto collettivo applicato e le regole per il calcolo della retribuzione. In questo modo, non sarete colti di sorpresa quando riceverete la busta paga e potrete comprendere il significato di ogni voce. Se avete dubbi adesso potrete consultare non solo questa guida, ma anche capire se ci sono dei dubbi su quanto erogato dal datore di lavoro. In questa maniera riuscirete quindi a ricevere tutto ciò che vi spetta.
Se il datore di lavoro non riconosce un aumento di stipendio dovuto, si può avere diritto agli arretrati? Ecco cosa prevedono le norme sul diritto del lavoro e come puoi far valere i propri diritti. Per comprendere gli arretrati che potrebbero spettarci, è fondamentale conoscere le regole a cui l’azienda deve attenersi per il calcolo della retribuzione. In caso di conflitto, la legge prevale sulla contrattazione collettiva.
La Corte di Cassazione, con la sentenza n. 27711 del 2023, ha confermato che il datore di lavoro deve rispettare l’articolo 36 della Costituzione, garantendo una retribuzione proporzionale alla quantità e qualità del lavoro, sufficiente a garantire una vita dignitosa. Diversi fattori possono portare a un calcolo errato dello stipendio e a somme non corrisposte. I crediti da lavoro, come gli aumenti non riconosciuti, sono soggetti a prescrizione quinquennale.
Secondo l’Ispettorato Nazionale del Lavoro (nota n. 1959 del 30 settembre 2022), il termine di prescrizione inizia a decorrere solo dalla cessazione del rapporto di lavoro. Durante il rapporto puoi richiedere gli arretrati senza limiti temporali. Dopo la cessazione, solo quelli riferiti agli ultimi 5 anni. Per richiedere gli arretrati quindi potrai consultare un esperto, richiedere un consiglio legale ed infine provvedere ad una conciliazione o vertenza.
Infine dovrai ricordare che puoi richiedere gli arretrati degli assegni al nucleo familiare (Anf) per gli ultimi 5 anni, fino a febbraio 2022, prima che venissero sostituiti dall’Assegno Unico. Se non hai mai fatto domanda e soddisfi i requisiti, puoi ancora richiedere gli arretrati per gli anni 2019-2022 tramite un patronato o direttamente dal sito Inps.
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