Ottenere un mutuo per comprare una casa non è così facile come in passato; ecco cosa dicono gli esperti in merito alle possibilità attuali.
Quando si va in banca a illustrare il proprio progetto, ad esempio l’acquisto di un immobile, non basta sfoggiare la busta paga e il contratto a tempo indeterminato per ottenere un finanziamento. Sono davvero molte le documentazioni e le prove che il richiedente deve fornire all’istituto bancario, che erogherà quanto richiesto solamente con le dovute garanzie. Attualmente, i prezzi delle case sono molto alti, soprattutto nelle città, mentre gli stipendi della gran parte dei lavoratori sono troppo bassi rispetto al costo della vita. E di conseguenza rispetto al costo del denaro.
Volendo ipotizzare un acquisto di un immobile vantando una busta paga da 2000 euro al mese, ecco quali sono le opzioni che si prospettano: a spiegarle, gli esperti, sebbene si tratti di indicazioni generali e dunque gli esiti possono manifestarsi in svariati modi. Come detto, infatti, oltre alla busta paga la banca va a considerare numerosi altri aspetti, e non dimentichiamo che oggi i rialzi dei tassi si sono momentaneamente fermati ma c’è l’incognita per quanto riguarda il prossimo futuro.
La domanda è sicuramente molto comune. Gli stipendi attuali di gran parte dei lavoratori si aggirano proprio intorno a questa cifra, e dunque è lecito chiedersi cosa ne pensa a riguardo la banca, nel momento in cui si fa una richiesta di mutuo/finanziamento. Per prima cosa dobbiamo ricordare che un istituto di credito non concede mai il 100% del denaro necessario ad acquistare una casa, ma eroga al massimo l’80% del valore dell’immobile, e il restante 20% deve essere già stato messo da parte dall’aspirante mutuatario.
Ipotizziamo quindi un appartamento del valore di 200 mila euro: il mutuo massimo consentito sarà di 160 mila euro, cifra che non contempla le spese di istruttoria, notarili eccetera. A questo punto, la banca propone delle soluzioni, ovvero un finanziamento a tasso fisso o variabile e anche la durata dello stesso.
Oggi il tasso fisso può sembrare più conveniente del variabile, ma la scelta non è così semplice come si possa pensare. Solamente con l’aiuto di un professionista si può comprendere meglio i vari scenari futuri di entrambe le opzioni. La durata del rimborso del mutuo, poi, può variare moltissimo, ma anche e forse soprattutto in base all’età del richiedente. È chiaro che rimborsi in 30 anni vengono concessi solamente ai soggetti giovani.
Stabiliti gli importi della rata in base alla durata, la banca fa un “semplice” calcolo: chi guadagna 2000 euro al mese – e non ha altre rate in corso ovviamente – può spendere al massimo 6-700 euro al mese. Ipotizzando dunque un mutuo a tasso fisso per 25 anni, la cifra erogabile non potrà essere superiore ai 130 mila euro circa. Mentre in caso di mutuo a tasso variabile il massimo erogabile si aggira intorno ai 110 mila euro. Cifre che, a seconda dell’immobile scelto, non sempre possono soddisfare le aspettative, ma che danno comunque qualche chance, soprattutto se si amplia la ricerca delle casa.
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