Fabio Ciciliano lancia l’appello “riparare la rete per ridurre le perdite e agiremo sulle dighe”. La siccità è un problema non solo estivo.
Il nuovo capo della Protezione Civile, Fabio Ciciliano, ha recentemente condiviso il suo punto di vista riguardo la gestione dell’emergenza idrica in Italia, sottolineando l’importanza di un approccio proattivo e non limitato alla stagione estiva. In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Ciciliano ha delineato le sue priorità per affrontare una delle crisi ambientali più pressanti del nostro tempo.
Ciciliano ha evidenziato come la questione della siccità non sia un problema isolato o stagionale. “La gestione dell’emergenza idrica non si fa d’estate, quando l’acqua manca”, ha affermato, aggiungendo che le misure emergenziali tendono a essere significativamente più costose rispetto alle azioni preventive. La sua visione include interventi sulla rete idrica e sugli invasi delle dighe per ridurre drasticamente le perdite d’acqua.
Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, il problema della siccità non riguarda esclusivamente la Sicilia. Anche regioni come Calabria e Puglia stanno affrontando gravi carenze idriche. “Fosse solo la Sicilia! Anche la Calabria e la Puglia sono alle prese con la grande sete”, ha dichiarato Ciciliano. Questa situazione richiede una soluzione complessiva che vada oltre i confini regionali.
Un aspetto fondamentale sollevato da Ciciliano riguarda il cambiamento culturale necessario per preservare questa risorsa vitale. Facendo riferimento alla sua esperienza in Benin nel 2008 come medico chirurgo volontario, ha ricordato come fosse importante per le comunità locali mantenere puliti i pozzi per evitare l’inquinamento dell’acqua. Questo aneddoto serve a illustrare quanto sia cruciale adottare una mentalità proattiva nella gestione delle risorse idriche.
L’obiettivo dichiarato da Ciciliano è quello di evitare che nell’estate del 2025 ci si ritrovi nuovamente a discutere di emergenza idrica senza aver implementato soluzioni efficaci nel frattempo. Per raggiungere questo scopo è necessario un impegno costante e coordinato che coinvolga diversi livelli istituzionali e settori della società civile.
Fabio Ciciliano mette in luce i numerosi sfide poste dalla crisi idrica in Italia, ed emerge chiaramente anche un messaggio di speranza: attraverso azioni concrete e un cambiamento culturale profondo è possibile superare questa emergenza ambientale. La strada da seguire richiede impegno immediato e visione lungimirante; solo così sarà possibile garantire alle future generazioni accesso all’acqua pulita ed evitare gli scenari critici vissuti oggi.
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