Campus (Architetti) ha parlato all’indomani del crollo alle Vele di Scampia: “Tragedia annunciata, no a social housing che accelera degrado”
Il recente crollo avvenuto a Scampia ha scosso l’opinione pubblica e riportato all’attenzione i problemi legati al social housing. Tiziana Campus, consigliere segretario e responsabile del dipartimento lavori pubblici, Onsai e concorsi del Consiglio nazionale degli architetti, pianificatori, paesaggisti, conservatori (Cnappc), non ha esitato a definirlo una “tragedia annunciata”.
Durante un’intervista con Adnkronos/Labitalia, ha sollevato dubbi sull’efficacia del social housing come strumento di risposta ai bisogni sociali. Secondo Campus, è necessario interrogarsi se questa pratica contribuisca realmente alla risoluzione dei problemi o se invece acceleri il degrado sociale e urbano.
Un appello per il rinnovamento urbano
Campus critica la gestione attuale del social housing in Italia. Nonostante il Paese sia stato tra i primi investitori in questo settore sin dall’Ottocento, costruendo edifici economicamente accessibili per famiglie bisognose, sembra che nel tempo si sia persa la bussola. La mancanza di manutenzione e l’approccio poco lungimirante nella costruzione di questi “casermoni” hanno portato a un doppio degrado: fisico degli edifici stessi e sociale delle comunità che vi abitano.
La situazione attuale richiede un intervento urgente secondo Campus. Le Regioni non dispongono dei fondi necessari per mantenere queste strutture in buone condizioni. Questa carenza finanziaria si traduce in un ulteriore deterioramento delle condizioni abitative e della qualità della vita dei residenti. Il Cnappc chiede quindi una riconsiderazione delle politiche urbane relative al social housing. L’obiettivo è quello di trasformarlo da fattore di degrado a motore per la rigenerazione urbana.
L’appello lanciato da Campus mira a riportare al centro dell’agenda politica il tema del social housing ma con una nuova prospettiva: quella della rigenerazione urbana sostenibile. È essenziale non solo costruire nuovi spazi abitativivi ma anche curare quelli esistenti attraverso interventii mirati che possano migliorare significativamente la qualità della vita nelle aree urbane più disagiate.
L’intervento di Tiziana Campus apre uno spiraglio su questionamenti profondamente radicati nel tessuto sociale ed urbanistico italiano riguardanti il futuro del social housing. La sua analisi invita ad una riflessione critica sulle strategie da adottare per evitare che tragedie come quella avvenuta a Scampia si ripetano in futuro.