Tra gli incubi di molti contribuenti italiani c’è il famigerato fermo amministrativo. Ecco le ultime novità al riguardo.
Il fermo amministrativo è la bestia nera di tutti quei cittadini alle prese con imposte, multe e contributi non pagati. Una delle domande più gettonate a tale proposito è se sia previsto un importo minimo del debito per l’applicazione di tale provvedimento. È fondamentale infatti capire quando e come il rischio di esserne colpiti diventa reale. Vediamo la risposta.
Molti contribuenti, in particolare, si chiedono se sia possibile ricevere un preavviso di fermo amministrativo anche per debiti inferiori a 1.000 euro. Con l’entrata in scena dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, le regole che erano in vigore sotto la gestione di Equitalia sono cambiate. Quest’ultima prevedeva infatti determinate soglie minime per l’applicazione del fermo auto. E adesso?
Forse molti di voi già sanno che per l’ipoteca e il pignoramento immobiliare esistono limiti specifici: rispettivamente 20.000 euro e 120.000 euro. Per il fermo amministrativo, invece, non c’è al momento un limite di importo minimo stabilito per legge. La Corte di Cassazione ha cercato di colmare le lacune legislative con sentenze che hanno annullato fermi amministrativi per un’evidente sproporzione tra debito e valore del veicolo.
Di recente, tuttavia, la stessa Corte ha cambiato orientamento, affermando che il fermo amministrativo può essere applicato indipendentemente dall’importo del debito, come misura per spingere il debitore a saldare il dovuto. E dunque anche per importi relativamente bassi.
Perché il fermo auto sia valido, in ogni caso, l’agente di riscossione deve inviare una cartella esattoriale e, successivamente, una notifica di pagamento. Il debitore ha 120 giorni di tempo per pagare l’importo dovuto. Se non provvede al pagamento entro quella scadenza, gli verrà inviato un preavviso di fermo. È necessario che il contribuente riceva la notifica della cartella esattoriale e, 30 giorni prima del fermo, un preavviso: si tratta dell’ultima “finestra” per saldare il debito o chiedere una dilazione dello stesso.
Tutto ciò premesso, il fermo amministrativo può essere considerato illegittimo in alcuni casi specifici. Ad esempio, se viene applicato sull’unica auto del nucleo familiare utilizzata per recarsi al lavoro, come stabilito dalla Commissione Tributaria di Milano nel 2014. Il fermo è inoltre illegittimo per i veicoli destinati al trasporto di persone affette da disabilità, sia se acquistati con le agevolazioni della legge 104, sia se il mezzo è utilizzato da una persona divenuta disabile dopo l’acquisto.
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