Il Prefetto di Roma Giannini ha scritto al Comune della Capitale sulla questione delle occupazione abusive che tempo preoccupa i cittadini.
La situazione delle storiche occupazioni abusive di Roma potrebbe essere vicina a una significativa svolta. Due specifici casi, via Gian Maria Volontè a Casale Nei e via Lucio Calpurnio Bibulo al Quadraro, sono tornati prepotentemente all’attenzione delle autorità grazie all’intervento del Prefetto di Roma, Lamberto Giannini.
Queste aree, da anni al centro di problematiche legate alla casa e all’occupazione abusiva, potrebbero presto vedere una nuova luce grazie alle azioni congiunte del Prefetto e dell’amministrazione comunale.
L’amministrazione capitolina guidata dal sindaco Roberto Gualtieri ha già messo in campo diverse iniziative per affrontare il problema dell’edilizia residenziale pubblica. Tra queste, spicca l’avviso pubblico chiuso a metà febbraio attraverso il quale si cerca di acquisire sul mercato libero immobili da trasformare in appartamenti destinati all’edilizia residenziale pubblica. Un’iniziativa che mira a rispondere concretamente alla necessità di trovare soluzioni abitative per chi vive in condizioni precarie o in occupazioni abusive.
Le due occupazioni oggetto della lettera del Prefetto hanno storie complesse alle spalle. Via Gian Maria Volontè si trova nel III municipio ed è caratterizzata da una palazzina costruita nell’ambito del piano di zona da una cooperativa poi fallita agli inizi degli anni 2000. Via Lucio Calpurnio Bibulo, invece, è situata nel quartiere Quadraro ed è abitata da circa novanta nuclei familiari tra ex affittuari con contratti scaduti e occupanti abusivi subentrati negli anni. Entrambe le proprietà sono attualmente private, essendo state acquistate tramite aste fallimentari.
La lettera inviata dal Prefetto Giannini non solo evidenzia la necessità urgente di risolvere queste due situazioni ma anche offre un importante sostegno politico all’amministrazione comunale nella ricerca di soluzioni concrete. Il coinvolgimento diretto del rappresentante dello Stato potrebbe infatti giocare un ruolo cruciale nell’accelerare i processi burocratici e nelle trattative con i privati proprietari degli immobili.
La richiesta avanzata dal Prefetto si inserisce in un contesto più ampio che vede l’amministrazione comunale impegnata nell’acquisizione di nuovi alloggi da destinare all’edilizia residenziale pubblica. L’avviso pubblico promosso dall’assessorato al patrimonio e alle politiche abitative ha già raccolto 12 offerte, tra cui quelle relative a via Bibulo e via Volonté inserite nella graduatoria B (di “riserva”). Tuttavia, la “spinta” fornita dal Prefetto potrebbe determinare un cambio prioritario rendendo questi due casi particolarmente rilevanti nell’immediato futuro della politica abitativa della città.
In questo scenario dinamico e complesso, l’intervento combinato delle istituzioni sembra delinearsi come la strada maestra per affrontare efficacemente il problema delle occupazioni abusive nella Capitale italiana.
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