Il Codacons ha annunciato un esposto in vista degli aumenti delle tariffe dei taxi di Roma: ecco cosa potrebbe accadere.
L’annuncio dell’aumento delle tariffe dei taxi a Roma ha scatenato un’ondata di reazioni negative sia tra i cittadini che tra le associazioni dei consumatori.
La decisione, presa dalla giunta di Roma Capitale il 16 luglio, prevede un incremento significativo dei costi per gli utenti del servizio taxi nella capitale italiana.
Le nuove tariffe vedono un aumento su più fronti: la corsa minima passa da 9 a 12 euro nei giorni festivi, mentre lo scatto iniziale al tassametro aumenta da 3 a 3,50 euro nei giorni feriali diurni e da 7 a 7,50 euro durante la notte. Anche il costo delle corse dalle Mura Aureliane agli aeroporti di Fiumicino e Ciampino subisce una revisione al rialzo: rispettivamente da 50 a 55 euro e da 31 a 40 euro. Queste modifiche sono state giustificate dall’amministrazione comunale con l’aumento dell’indice annuo di inflazione Istat dei prezzi al consumo che, dall’ultima revisione tariffaria nel giugno del 2021 fino a gennaio del 2024, si attesta intorno al +15%.
Il Codacons non ha tardato ad esprimere il proprio dissenso riguardo alla decisione della giunta capitolina. L’associazione dei consumatori ha definito l’aumento delle tariffe “uno schiaffo” rifilato ai turisti e ai cittadini romani, promettendo di impugnare la delibera davanti al Tar del Lazio per chiederne l’annullamento. Secondo il Codacons, questa manovra sarebbe stata pensata dal Comune per compensare i tassisti rispetto all’aumentata concorrenza sul mercato, concedendo loro aumenti tariffari considerati “monstre”.
Parallelamente all’aumento delle tariffe è stato approvato anche un provvedimento che prevede il rilascio di mille nuove licenze taxi. Questa decisione arriva in un contesto particolare dove le nuove licenze verranno vendute a circa 73 mila euro ciascuna, una cifra nettamente inferiore rispetto ai prezzi raggiunti sul mercato solo un anno fa (129 mila euro). Il Codacons critica aspramente anche questo aspetto della delibera comunale definendola “sproporzionata”, “illogica”, “immorale” e contraria ai principi della buona amministrazione.
La questione degli aumenti tariffari non trova consenso nemmeno tra alcuni sindacati dei lavoratori che ritenevano necessari incrementi più sostanziali rispetto quelli poi effettivamente adottati dall’amministrazione capitolina. La discrepanza tra le aspettative dei lavoratori e le decisioni finalmente assunte dal Comune aggiunge ulteriore tensione in una situazione già complessa.
L’aumento delle tariffe taxi nella città eterna rappresenta una questione controversa che vede contrapporsi esigenze economiche degli operatori del settore e diritti degli utenti alla mobilità urbana accessibile. Con la promessa di azioni legali da parte del Codacons contro la recente deliberazione comunale, si prospetta uno scenario incerto per i prossimi mesi sulla mobilità capitolina.
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